Progetti / Projects


Flatform. Concert for films and works

Flatform. Concert for films and works è una mostra di Flatform prodotta e coordinata da Ramdom (Italia) e vincitrice dell’Italian Council (13.a Edizione, 2024) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura.
Flatform. Concert for films and works è la prima mostra monografica di Flatform in Cina ospitata negli spazi del PSA di Shanghai. La mostra mette in atto l’intrinseca interdisciplinarietà del lavoro di Flatform alternando film, dipinti, sculture, opere sonore, installazioni e performance.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Power Station of Art, Public Museum (Shanghai, Cina) INTERSECCIÓN – A Coruña International Film Festival (A Coruña, Spagna); Where Are My Keys | WrMK – Association for curatorial research and site-specific art (Vienna, Austria); Istituto Italiano di Cultura Shanghai (Shanghai, Cina)

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Untitled Shapeless

Untilted Shapeless, è una mostra personale dell’artista Matteo Nasini, a cura di Claudio Zecchi. Nasini è il secondo artista senior del programma di residenze Ogni casa è un Villaggio, proposto all’interno del progetto Borgo del Contemporaneo.
Proprio il vento, o i venti, sono al centro del progetto di Matteo Nasini, un progetto in continuità con la sua ricerca sul suono (Neolithic Sunshine, Sparkilng Matter, Mediterranean Sonata per citarne alcuni), un progetto che per usare le parole dell’artista “indaga il concetto mutevole di identità e territorio mettendo in relazione elementi naturali, culturali ed estetici”.
Untitled Shapless si articola così in due interventi che coinvolgono la Biblioteca di Kora da una parte e le strade di Castrignano de’ Greci dall’altra.

Mostra prodotta da Ramdom nell’ambito del programma di residenze Ogni casa è un Villaggio all’interno del progetto Il Borgo del Contemporaneo, progetto del Comune di Castrignano de’ dei Greci finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU Misura 2.1 del PNRR “Attrattività dei Borghi”

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Oblio/Channo

OBLIO/Channo è una performance artistica dell’artista Muna Mussie, a cura di Claudio Zecchi. Muna Mussie è la terza senior artist del programma di residenze Ogni casa è un Villaggio, proposto all’interno del progetto Borgo del Contemporaneo.
Mussie da vita ad una nuova tappa del progetto Oblio iniziato nel 2021 a Torino e dedicato ad una riflessione sul concetto dei vuoti e rimossi della memoria storica collettiva e personale.

Il progetto consiste in un tessuto semitrasparente (telo ombreggiante) su cui è ricamato con filo dorato una parola risultato della ricerca dell’artista sul territorio e del suo confronto con le persone del luogo. In questo caso Francesco Avvantaggiato studioso di Lettere e nuovo parlante del dialetto Griko Salentino. La parola è Channo che significa io perdo.

Opera prodotta da Ramdom nell’ambito del programma di residenze Ogni casa è un Villaggio all’interno del progetto Il Borgo del Contemporaneo, progetto del Comune di Castrignano de’ dei Greci finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU Misura 2.1 del PNRR “Attrattività dei Borghi”

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Offendicula


Offendicula è un progetto che riflette su temi intimi, come la maternità e la dipendenza tra individui, ispirandosi a fonti ricercate meticolosamente, a volte storiche, a volte tratte da ricordi personali, altre volte da quelli degli abitanti del luogo e raccolte per l’occasione attraverso momenti di residenza passati sul territorio. 

Tutte queste informazioni saranno convogliate e formalizzate in un’opera composta da una serie di frammenti di vetro dipinti e incisi, disposti a mo’ di dissuasore per ladri e uccelli, tipici delle case di campagna pugliesi. 

Offendicula è un progetto di Gaia Di Lorenzo prodotto da RAMDOM con il sostegno di MiC e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

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Ramdom/Offendicula

Ramdom/Offendicula

KORA/Offendicula

Performativepractices/Offendicula

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Short Fairy Tales for Adults

Short Fairy Tales for Adults (Brevi favole per adulti) è una mostra dell’artista Driant Zeneli a cura di Claudio Zecchi. La mostra è composta composta da tre differenti lavori realizzati tra il 2022 e il 2023: una serie di undici disegni dal titolo The Snail and the Ostrich (La Lumaca e lo Struzzo), un video dal titolo The leaf (La foglia), primo capitolo della nuova trilogia The Valley of the Uncanny Lovers, e infine una nuova e inedita produzione realizzata per la residenza ospitata da Ramdom, e terza delle favole della serie Short Fairy Tales for Adults, dal titolo The Ostrich and the Ladybug (La Coccinella e lo Struzzo).
Questi nuovi lavori impongono, in modalità e con media differenti il simbolismo di una realtà fatta di sogno. Una realtà che apre a mondi in cui tutti gli aspetti, anche quelli con le caratteristiche più faticose, angoscianti o perturbanti, gli incubi stessi, possono assumere una connotazione positiva. Una realtà in cui la mancanza diventa la guida per trovare su un piano evocativo, poetico ed emozionale un ribaltamento dell’ordine quotidiano.
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KORA is delighted to present Short Fairy Tales for Adults, a solo exhibition by the artist Driant Zeneli curated by Claudio Zecchi.
Short Fairy Tales for Adults addresses themes of quixotic desire, self-realisation and the contradictory nature of utopias. The exhibition features a series of eleven drawings titled The Snail and the Ostrich (2023), the first of the three-part video installation series The Valley of the Uncanny Lovers, titled The Leaf (2023), and finally The Ostrich and the Ladybug (2023) - a new body of work and the third fairy tale of the Short Fairy Tales for Adults series, created during the artist’s recent residency with Ramdom, here, in Castrignano de’ Greci.

Mostra prodotta da Ramdom nell’ambito del programma di residenze Ogni casa è un Villaggio all’interno del progetto Il Borgo del Contemporaneo, progetto del Comune di Castrignano de’ dei Greci finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU Misura 2.1 del PNRR “Attrattività dei Borghi”

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Questo (non) è un museo

Questo (non) è un museo è un progetto espositivo che intende proseguire una linea di ricerca decennale su pratiche e metodologie sperimentali, artistiche e istituzionali, provando a costruire nuove sensibilità e possibili forme di narrazione e coinvolgimento di un territorio. 
Lo fa a partire da una collezione già esistente, quella di Ramdom, le cui opere sono nate, per la maggior parte, da processi, contesti e ambiti di ricerca molto specifici. Riproporle tanto in una nuova veste, quanto in altre aree geografiche, o luoghi, significa provare ad indagarne e ampliarne i significati. A queste si affiancheranno nuove produzioni che popoleranno Castrignano de’ Greci nel corso dei prossimi anni.
Il progetto, che durerà almeno sino a giugno 2026, è il tentativo di misurarsi e rimettere in discussione i limiti o il potenziale di un’istituzione culturale, quella museale nel caso specifico, interrogandosi sulla sua funzione, sulla sua pratica e sulla sua capacità di agire in un territorio creando nuovi immaginari. 
Questo (non) è un museo è in questo senso un tentativo (sebbene non del tutto nuovo) di natura metodologica per provare a trovare al di fuori di KORA, fino ad oggi il cuore pulsante della nostra proposta culturale, nuovi spazi di sperimentazione fuori dal controllo e di messa in discussione dell’istituzione stessa.

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La desinenza estinta


La desinenza estinta è un progetto dell’artista Lucia Veronesi vincitore dell’Italian Council (12.a Edizione, 2023) prodotto e curato da Ramdom. Nasce come ampia riflessione sul rapporto tra la storia della scienza nelle sue implicazioni socio-politiche, la botanica e il linguaggio. Oltre ad una fase di ricerca nelle Istituzioni dei Paesi partner coinvolti, il progetto prevede la realizzazione di un’opera che consiste in un arazzo e un video.
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The Exinct Desinence is a project by artist Lucia Veronesi winner of the Italian Council (12th Edition, 2023) curated and produced by Ramdom. It was born as a broad reflection on the relationship between the history of science in its socio-political implications, botany and language. In addition to a research phase, which took place in the institutions of the partner countries, the project involves the creation of an artwork consisting of a tapestry and a video.

Il progetto è realizzato in collaborazione con / The project is made in collaboration with: Nordenfjeldske Kunstindustrimuseum MiST (Trondheim, Norvegia) e con il sostegno / and with the support of dell’Università di Zurigo - Dipartimento di botanica sistematica ed evoluzionistica e Dipartimento di biologia evoluzionistica e studi ambientali (Zurigo, Svizzera); Goldsmiths University (Londra, UK); Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna (Museo di destinazione dell'opera). 

Il progetto è sostenuto / The project is supported by Italian Council (12.a Edizione, 2023) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura. 

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La terra nostra è un mostro di mare

La terra nostra è un mostro di mare è la mostra che inaugura il terzo ciclo espositivo di KORA-Centro del Contemporaneo dedicato al tema dell’abitare. 

A cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele, la mostra apre un biennio di ricerca (2023-2025) su un tema complesso e sempre attuale come quello del Mediterraneo, provando ad indagarlo da prospettive differenti. Una mostra della durata di un anno che vedrà l’alternarsi di diversi allestimenti nel corso del tempo.

La casa e il villaggio hanno agito nel corso di questi anni come dispositivi narrativi atti ad interrogarsi sulla dimensione istituente di un Centro di produzione e ricerca sul contemporaneo (Home Sweet Home – esplorazioni dell’abitare, 2021-22) e sulla scelta consapevole di una posizione di marginalità come osservatorio privilegiato e strumento di produzione culturale con l’ambizione di rimettere discussione le nozioni di centro e periferia (Parla del tuo Villaggio, 2022-23)

In questa mostra il Mediterraneo, inteso come terra e mare allo stesso tempo, luogo di contrasti e contraddizioni, viene proposto come possibile unità di misura e ipotesi di un cambiamento di paradigma. Seguendo questa linea, tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario. Come i Fannulloni di Cossery, che si ostinano a non agire scegliendo di dormire tutto il tempo come strategia di resistenza, la lentezza, la magia, il folklore, la superstizione e la tradizione vernacolare non sono una caricatura del mondo ma diventano, o potrebbero diventare, lenti e strumenti di interpretazione attraverso cui l’esperienza che ne facciamo può farsi più ricca, ampia e plurale. Voci, quindi, altrettanto autorevoli capaci di condurci verso destinazioni impreviste, improduttive, spesso non programmabili, piene allo stesso tempo di contraddizioni e contrasti.

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La terra nostra è un mostro di mare is the exhibition, which opens the third chapter of the artistic programming of KORA-Contemporary Arts Center on the theme of inhabiting. The exhibition, curated by Claudio Zecchi and Paolo Mele opens the two-year-long research (2023-2025) on a complex and ever current topic, the Mediterranean, trying to investigate it from different perspectives. The exhibition will last one year and will be divided in different chapters.

The themes of the home and village functioned over the last two years as a narrative device to question first the institutional dimension of a cultural center, which is devoted to art production and research on contemporary culture (Home Sweet Home – Exploring the living spaces, 2021-22), and on a conscious choice of a marginalized position as a privileged standpoint and as an instrument of cultural production with the ambition of calling into question the notions of center and periphery (Paint your own Village, 2022-23).

 In this exhibition, the Mediterranean, intended as land and sea at the same time, a place of contrasts and contradictions, is proposed in the exhibition as a possible unit of measurement for a paradigm shift. Following this concept, all those peculiarities that may seem apparently unproductive and useless acquire value and broaden our imagination. Slowness, magic, folklore, superstition and tradition are therefore not a caricature of the world but become, or could become, lenses and tools of interpretation through which the experience we have of them can become richer, broader and plural. Voices, therefore, equally important, capable of pointing us to the unforeseen, unproductive, often non-programmable destinations, full of contradictions at the same time. 

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Ramdom/Laterranostra

KORA/Laterranostra1

KORA/Laterranostra2

KORA/Laterranostraext1

KORA/Laterranostraext2

Performativepractices/Laterranostra

Exibart

Varie

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RIARBORESCENZE
Prove per un pianeta che attende di germinare

Le Riarborescenze sono i segnali botanici che ripartendo dalle piante e dal suolo – e quindi da una relazione biunivoca con essi – possono accompagnare la rigenerazione e la riparazione dei terreni: e per questo Luigi Coppola ci ricorda: “Se non abbiamo fiducia della terra sotto i nostri piedi, a cosa possiamo dare fiducia?”.

Riarborescenze,  riunisce due percorsi di ricerca e produzione artistica, Ex Situ e Vinculum, negli spazi espositivi del Palazzo Baronale De Gualtieriis sede di KORA e nelle strade di Castrignano dei Greci dal 15 luglio al 19 novembre.

La mostra è la prima personale dell’artista, che mette in connessione i due percorsi sviluppati parallelamente in due contesti geografici e socio-politici distanti: il Katanga nella Repubblica Democratica del Congo e le terre del Salento,  idealmente connessi da una storia di sfruttamento e degrado del territorio e la necessità di intervenire attraverso azioni riparatrici collettive a partire da una rinnovata sensibilità e alleanza con le piante e le forze della natura.

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Riarborescences are the botanical signals that by restarting from plants and soil – and thus from a biunivocal relationship with them – can accompany the regeneration and repair of soils: and this is why Luigi Coppola reminds us, “If we do not trust the earth under our feet, what can we trust?”

Riarborescenze, brings together two paths of artistic research and production, Ex Situ and Vinculum, in the exhibition spaces of Palazzo Baronale De Gualtieriis home of KORA and the streets of Castrignano dei Greci from July 15 to Nov. 19.

The exhibition is the artist’s first solo show, which connects the two paths developed in parallel in two distant geographical and socio-political contexts: Katanga in the Democratic Republic of Congo and the lands of Salento, ideally connected by a history of land exploitation and degradation and the need to intervene through collective restorative actions starting with a renewed sensitivity and alliance with plants and the forces of nature.

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Ramdom/Riarborescenze

Performativeparctices/Riarborescenze

Segnonline

Varie

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PAESAGGI DI SOTTRAZIONE.
Storie di architetture e intrusioni umane


All’interno del festival “STONE LANDSCAPES. New Stories for Mediterranean Quarries”, Ramdom presenta    dal 16 aprile al 7 maggio , presso gli spazi di KORA- Centro del Contemporaneo.

“Stone landscapes. New stories for Mediterranean Quarries” è il progetto vincitore della seconda edizione del Festival di Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per sostenere, promuovere e valorizzare l’architettura contemporanea italiana attraverso manifestazioni culturali destinate a un pubblico esteso.

Tra le mostre diffuse, Paesaggi di sottrazione. Storie di architetture e intrusioni umane a cura di Ramdom (Paolo Mele e Claudio Zecchi), che, affrontando il tema dell’architettura, sceglie la pietra come protagonista dei tre video esposti. Lo scavo, il taglio, il suo utilizzo ci offrono un paesaggio in continua evoluzione, un paesaggio sempre nuovo, di sottrazione, espressione di una ormai strettissima relazione tra quello naturale e quello fortemente antropizzato.  Seguendo questa linea la mostra si offre come un percorso espositivo immersivo tra alcuni dei più suggestivi spazi all’interno delle mura storiche di Palazzo de Gualtieriis, l’antico forno, la stalla e la cantina, che oggi ospita KORA. Qui le opere sono installate site-specific, in base al dialogo istituente tra spazio espositivo e artisti.

Tre video, tre ritratti intimi della pietra o, più esattamente, delle pietre, attraverso lo sguardo magistrale di altrettanti artisti:  Yuri Ancarani, Carlos Casas e Mariangela Ciccarello.

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Chì ghe pù Nissun!


Chì ghe pù Nissun! nasce come rilettura ed estensione del processo di residenze, ricerca e produzione, dal titolo A Sud di Marte, a cui i quattro artisti e artiste – Bekhbaatar Enkhtur, Martina Melilli, Matteo Pizzolante e Agnese Spolverini – hanno partecipato tra aprile 2022 e gennaio 2023 a Castrignano de’ Greci (Lecce), nella sede di KORA – Centro del Contemporaneo.

Nei due mesi di residenza gli artisti sono stati invitati da Ramdom e Fondazione Elpis a confrontarsi con il concetto di Meridione e a esplorarne le implicazioni di ordine pratico e simbolico. Lo studio della tradizione orale, di saggi a tema antropologico e di testi che riguardano la storia locale è stato il punto di partenza per un’interpretazione dei contesti decentrati come potenziali spazi di riattivazione di senso. Interpretazione che pone tali contesti al centro di un dibattito politico e culturale di scala più ampia e di grande attualità.

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Chì ghe pù Nissun! started out as a reinterpretation and extension of the residency, research and production process entitled A Sud di Marte, in which the four artists – Bekhbaatar Enkhtur, Martina Melilli, Matteo Pizzolante and Agnese Spolverini – participated between April 2022 and January 2023 in Castrignano de' Greci (Lecce), at KORA – Centro del Contemporaneo.

During their two-month residency, the artists were invited by Ramdom and Fondazione Elpis to examine the concept of Meridione (the Italian South) and explore its practical and symbolic implications. The study of the oral tradition, anthropologically themed essays and texts on local history formed the starting point for an interpretation of decentralised contexts as potential spaces for the reactivation of meaning. An interpretation that places these contexts at the centre of a political and cultural debate on a broader scale and of great topicality.

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Ramdom/Chighepunissun

FondazioneElpis/Chighepunissun

Performativepractices/Chighepunissun

Exibart

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Sapeva le forme delle nubi


Sapeva le forme delle nubi è un progetto di espositivo di Matteo Pizzolante; quarto dei quattro artisti ospitati all’interno di A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche a cura di Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele), realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis, in corso presso gli spazi di KORA – Centro del Contemporaneo da aprile 2022 a febbraio 2023.
Il progetto di Pizzolante per KORA – Centro del Contemporaneo è il naturale proseguimento della sua ricerca dedicata tanto all’interesse per lo spazio quanto alle immagini, alla loro corposità materica e alla loro temporalità. Questo duplice interesse rende quello dell’artista un lavoro che abita e abbraccia diverse discipline e che, seppure utilizzando i media contemporanei derivati dall’uso della tecnologia applicata – render, 3D ecc. - trova paradossalmente nel rigore compositivo della pittura rinascimentale la sua sintesi più coerente.
Le immagini che Pizzolante (ri)costruisce per la mostra, stampate sulle quattro porte attraverso la tecnica della cianotipia, sono espressione, come lui stesso afferma: di una lucida memoria del suo passato. La ricchezza e la finitura dei dettagli che da esse emerge è, quindi, ciò che le rende universali facendo leva, prima sull’importanza che esse hanno per la sua famiglia, e poi per tutti noi che in quegli stessi dettagli possiamo riconoscere dei piccoli frammenti della nostra vita.

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Toxicity / EX SITU

Il progetto Ex Situ dell’artista salentino Luigi Coppola a cura di Lucrezia Cippitelli (Artistic Director di Ateliers Picha e curatore della 7a Biennale di Lubumbashi) e Ramdom, prodotto da Ramdom, e realizzato con il sostegno dell’Italian Council (X Edizione, 2021) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura, prenderà parte alla 7a Biennale di Lubumbashi dal titolo Toxicity nella Repubblica Democratica del Congo.

Con Ex Situ l’artista riflette sulla relazione tra attività estrattiva e sfruttamento delle risorse naturali; sulla tossicità delle terre toccate da pratiche estrattiviste neocoloniali e sull’agro ecologia, tema nodale per la Repubblica Democratica del Congo, dove la produzione agricola e la sovranità alimentare sono inesistenti a seguito di oltre un ventennio di guerre civili che hanno disgregato i territori.

Come si legge dal comunciato di Atelier Picha:

«La Biennale di Lubumbashi esplora la creazione contemporanea della scena artistica nella Repubblica Democratica del Congo e nel mondo. Oggi è uno degli eventi artistici più dinamici e sperimentali del continente africano. Per la sua prossima edizione, la biennale metterà in discussione la Tossicità come condizione di esistenza che colpisce indissolubilmente i mondi sociali sotto il titolo “ ToxiCité ” o “ ToxiCity ”. Come punto di partenza, il tema aprirà l’elaborazione collettiva di uno sguardo critico e trasformativo sull’ambiente sociale e culturale, a Lubumbashi e nel mondo.

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The project Ex Situ by the Salento artist Luigi Coppola, curated by Lucrezia Cippitelli (Artistic Director of Ateliers Picha and curator of the 7th Lubumbashi Biennial) and Ramdom, produced by Ramdom, and realised with the support of the Italian Council (10th Edition, 2021) programme for the promotion of Italian contemporary art in the world of the Contemporary General Directorate of the Ministry of Culture, will take part in the 7th Lubumbashi Biennial entitled Toxicity in the Democratic Republic of Congo.

With Ex Situ, the artist reflects on the relationship between extractive activity and the exploitation of natural resources; on the toxicity of the lands affected by neo-colonial extractive practices; and on agro-ecology, a nodal theme for the Democratic Republic of Congo, where agricultural production and food sovereignty are non-existent following more than two decades of civil wars that have broken up the territories.

As in the press release by Atelier Picha reads:

«The Lubumbashi Biennial explores the contemporary creation of the art scene in the Democratic Republic of Congo and around the world. Today, it is one of the most dynamic and experimental art events on the African continent. For its next edition, the biennial will question Toxicity as a condition of existence that inextricably affects social worlds under the title ‘ToxiCité’ or ‘ToxiCity’. As a starting point, the theme will open up the collective elaboration of a critical and transformative look at the social and cultural environment, in Lubumbashi and around the world.

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Fischia, e io verrò da te


Fischia, e io verrò da te è un progetto di espositivo di Martina Melilli; la terza dei quattro artisti ospitati all’interno di A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche a cura di Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele), realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis, in corso presso gli spazi di KORA – Centro del Contemporaneo da aprile 2022 a febbraio 2023.
Il progetto di Melilli per KORA-Centro del Contemporaneo, è l’esito tanto di un’immersiva esperienza dell’osservazione di alcuni elementi caratterizzanti il luogo – luce, ombra, suono, silenzio – quanto della lettura di autori locali come Imperiale, Stefanelli, Bodini e Amodio quanto, infine, degli incontri avuti sul territorio.
Il titolo del progetto, invece, prende spunto dall’omonimo racconto dello scrittore inglese M. R. James in cui Parkins, professore di Ontografia e protagonista della storia, per festeggiare la fine del trimestre, decide di trasferirsi nella cittadina di Burnstow. Qui, attratto da un insediamento templare, decide di cimentarsi in uno scavo archeologico, durante il quale trova un fischietto di metallo, attraverso cui una presenza spettrale gli farà rimettere in discussione tutte le sue convinzioni sul mondo.

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La festa dei corpi feriti


La festa dei corpi feriti è un progetto di espositivo di Agnese Spolverini (Viterbo, 1994); la seconda dei quattro artisti ospitati all’interno di A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche a cura di Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele), realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis, in corso presso gli spazi di KORA – Centro del Contemporaneo da aprile 2022 a febbraio 2023.
La ricerca di Spolverini, che nasce nel periodo di residenza a Castrignano de’ Greci presso KORA-Centro del Contemporaneo, parte da uno sguardo contemplativo sul paesaggio naturale, un paesaggio duro in cui le emersioni della pietra sono costanti e fondanti pur in una dimensione antropizzata. È proprio dalle pieghe e dalle vulnerabilità della pietra che si sviluppa il progetto espositivo intitolato La festa dei corpi feriti.

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Parla del tuo villaggio

Parla del tuo Villaggio, secondo capitolo di una ricerca a lungo termine sul tema dell’abitare, che accompagnerà la programmazione artistica di KORA – Centro del Contemporaneo, negli spazi del Palazzo Baronale De Gualtieriis a Castrignano de’ Greci. 

La mostra, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, è la prima di tre allestimenti che si succederanno nel corso dell’anno con l’intenzione di integrare una visione più complessa attraverso un corpo ampio e plurale di voci, che si diramano attraverso formati differenti come masterclass, talk, proiezioni e performance.

Se il capitolo sulla casa, Home Sweet Home – esplorazioni dell’abitare, è stato un modo per interrogarsi sulla dimensione istituente di un Centro di produzione e ricerca sul contemporaneo, quello sul Villaggio è invece un modo per riflettere su cosa significhi fare produzione culturale in un’area liminale, in un piccolo centro, coinvolgendolo in tutte le sue maglie.

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Paint your own Village is, after Home Sweet Home - exploring living spaces, the second chapter of long-term research on the theme of inhabiting, which will accompany the artistic programming of KORA-Contemporary Arts Center for the next years.

The exhibition, curated by Paolo Mele and Claudio Zecchi, is the first of three set up that will take place over the course of the year with the intention of integrating a more complex vision through a large and plural body of voices that will be unfold through different formats such as masterclasses, talks, screenings, and performances.

If the chapter on the house intended to investigate the institutional dimension of a Contemporary Arts Center devoted to research and production, that on the Village aims to reflect on what does mean to make cultural production in a liminal area or a small center.

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Oasis


Oasis è un progetto di espositivo di Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), il primo dei quattro artisti ospitati all’interno di A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche a cura di Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele), realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis.

Oasis è un corpo di lavori di natura scultorea che prende spunto dal resoconto di viaggio di un religioso missionario ed esploratore fiammingo, William di Rubruck, intitolato The Journey of William of Rubruck to the Eastern Parts of the World (1253-55). Testimonianza storica della prima esplorazione di un europeo nella Mongolia del 13° secolo, il libro ci parla del viaggio come quel movimento che compiamo quando andiamo verso l’altro, inteso come ciò che non si conosce, che non si possiede e che, in quanto tale, ci invita a farsi raggiungere.

Questo testo è l’origine del viaggio immaginifico dell’artista Bekhbaatar Enkhtur, un viaggio che mette insieme due luoghi molto importanti della storia di Castrignano – Palazzo de Gualtieriis e il parco delle Pozzelle – legandoli in un unico percorso fantastico.

In linea con la sua pratica artistica, le opere sono concepite come interventi temporanei: l’uso di materiali organici, come la cera d’api, le condurrà ad un naturale decadimento e scomparsa nel corso del tempo.

Allo stesso modo anche l’Oasi è uno spazio temporaneo destinato a scomparire: al limite tra realtà e finzione è uno spazio che esiste finché qualcuno riesce a immaginarlo ma necessario per attraversare il deserto e proseguire il viaggio. Uno spazio che si lascia abitare da chiunque lo incontri sulla sua via, giusto il tempo necessario a porsi delle domande e riprendere il percorso alla ricerca delle risposte.

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Oasis is an exhibition project by Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), the first of the four artists hosted as part of A Sud Di Marte an artistic residences program curated by Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele) made in collaboration with the Fondazione Elpis.

Oasis is a sculptural body of works inspired by the travel report of a Flemish religious, missionary, and explorer, William of Rubruck, entitled The Journey of William of Rubruck to the Eastern Parts of the World (1253-55). Historical testimony of the first exploration of a European citizen in Mongolia in the 13th century, the book is a survey of the journey to be intended as that movement towards another here understood as the unknown, as what is not possessed as an invitation to something to be reached.

This text is the starting point of the imaginative journey of artist Bekhbaatar Enkhtur, a journey that brings together two very important places in the history of Castrignano – Palazzo de Gualtieriis and the Parco dell Pozzelle – linking them in one fantastic path.

Following the trajectory of his artistic practice, the works are conceived as a temporary intervention: the use of organic materials, such as beeswax, will lead to natural decay and disappearance over time.

In the same way, the Oasis is also a temporary space destined to disappear: at the limit between reality and fiction, it is a space that exists as long as someone can imagine but fundamental to cross the desert and continue the journey. A space that can be inhabited by anyone who encounters it on its way just long enough to make questions and restart the journey in search of answers.

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A Sud di Marte


Ramdom presenta A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis, che avrà luogo presso gli spazi di KORA – Centro del Contemporaneo da aprile 2022 a febbraio 2023.

Attraverso un periodo di residenza della durata di due mesi per ciascuno dei quattro artisti invitati – Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), Agnese Spolverini (Viterbo, 1994)Martina Melilli (Padova, 1987)Matteo Pizzolante (Tricase, 1989) – il progetto affronta la visione di un Sud inteso non solo come luogo ricco di complessità, ma anche come opportunità per l’attivazione di uno sguardo obliquo sollecitato da costanti interrogativi.

Il titolo prende ispirazione dal pianeta rosso, avamposto che da sempre suggerisce nell’immaginario collettivo la visione di un luogo remoto che si lega al desiderio di esplorazione.

Pur nella sua lontananza, Marte avanza paradossalmente come possibilità di scoperta rappresentando l’annuncio di qualcosa che, se da una parte deve ancora del tutto compiersi, dall’altra conserva una forte spinta utopica per il suo accadimento sempre più prossimo. Seguendo questa traccia il Sud si configura non soltanto come un luogo esotico in cui approdare ma anche e soprattutto come una possibile spinta e incoraggiamento alla sperimentazione e alla tensione utopica; un confine potenzialmente illimitato capace di spostarsi e riformarsi continuamente, assumendo contorni e forme sempre diverse.

Un’utopia realizzabile, dice Yona Friedman, è solo in apparenza una contraddizione in termini. Credere in un’utopia ed essere contemporaneamente realisti non è incompatibile, «un’utopia è, per eccellenza, realizzabile» a condizione di ottenere il necessario consenso collettivo, perché un’utopia imposta con la forza non è più tale.

Sud, dunque, come uno spazio dove praticare un esercizio di orientamento mobile e transitorio, per portare lo sguardo in direzioni inaspettate. Un luogo in cui le apparenti debolezze possono essere trasformate in punti di forza, rovesciando i paradigmi per disegnare un immaginario nuovo e radicale.

Gli artisti invitati per A Sud di Marte sono quindi chiamati a compiere un viaggio verso e nel Sud inteso non solo come luogo geografico ma come metodologia di lavoro.

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Ramdom presents At the South of Mars, a plan of artistic residencies realized in collaboration with Fondazione Elpis, which will take place in the spaces of KORA – Centro del Contemporaneo, from April 2022 to February 2023.

Through a residency period of two months for each of the four invited artists – Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), Agnese Spolverini (Viterbo, 1994), Martina Melilli (Padova, 1987), Matteo Pizzolante (Tricase, 1989) – the project addresses the vision of a South understood not only as a place rich in complexity but also as an opportunity for the activation of an oblique gaze prompted by constant questions.

The title is inspired by the red planet, an outpost that has always suggested in the collective imagination the vision of a remote place that is linked to the desire for exploration.

Despite its remoteness, Mars paradoxically advances as a possibility of discovery, representing the announcement of something that, on the one hand, has yet to be fully realized, on the other hand, retains a strong utopian drive for its happening ever closer. Following this line, the South is configured not only as an exotic place to land in but also as a possible boost and encouragement to experimentation and utopian tension; a potentially unlimited boundary capable of moving and reforming itself continuously, taking on every different contours and forms.

A realizable utopia, as Yona Friedman claims, is only apparently a contradiction in terms. Believing in a utopia and being a realist at the same time is not incompatible, «a utopia is, par excellence, realizable» on the condition of obtaining the necessary collective consensus because a utopia imposed by force is no longer such. South is intended as a place where practicing a mobile and transitory exercise of orientation, to point the gaze in unexpected directions.

A place where apparent weaknesses can be transformed into strengths, overturning paradigms to draw a new and radical imaginary.

The invited artists for A Sud di Marte are called to make a journey to and in the South intended not only as a geographical place but as a potential working methodology.

INFO

Ramdom/ASuddiMarte

FondazioneElpis/ASuddiMarte

performativepractices/ASuddiMarte

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DEFAULT 22
Masterclass in residence


RAMDOM APS with the institutional support of Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia in the frame of the project “Formarti” and with the cultural partnership of Britto Arts Trust (Dhaka, Bangladesh), Cultural Documents (Oban, Scotland)Arthub (Shanghai, China), is calling for artists and researchers coming from different disciplines to take part in a 10-days group investigation aimed at ideas related to the concept of Floating Island.

Situated in the southern east Italy, Castrignano de’Greci and KORA – Contemporary Arts Center, poses as an ideal location for participants of the DEFAULT 22 (6th Edition) Masterclass in Residence to contribute to an investigation that goes under the title Floating Islands.

During working days participants will individually and collectively develop their research approach in workshops and seminar sessions. They will expand their network and exchange ideas with the support of the program curators, external guests and lecturers.

Conceived to encourage the research as a separate moment from the production, DEFAULT 22, will function as a platform where the participants are called to be individually and collectively engaged. The residency will serve as a laboratory and as an experience to nurture new forms of thoughts and approaches to the topic described in the concept above.

Outcome

The process materials produced during the masterclass will be presented as part of the exhibition Paint your own Village that will take place in July at KORA – Contemporary Arts Center.

The call is open to all disciplines: artists, curators, and researchers; or coming from other disciplines: writers, anthropologists, linguists, architects, urbanists, geographers and, professionals from scientific disciplines.

Applications of mid-career artists are encouraged.

Guests:

Heba Y. Amin, Artist (Egypt); Tayeba Begum Lipi, Artist, Founder of Britto Arts Trust (Bangladesh)Alessandro Carboni, Artist (Italy)Davide Quadrio, Director and founder of ArtHub (Hong Kong/Shanghai) and Director of MAO Museum of Asian Art, (Turin, Italy)

CURATORIAL TEAM

Default 22 is a project conceived and curated by Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele)

Instututional partners

Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia

Cultural Partners

Britto Arts Trust (Dhaka, Bangladesh); Arthub (Shanghai, China); Cultural Documents (Oban, Scottland)

Selection Committee:

Paolo Mele, Director and founder of Ramdom; Claudio Zecchi, Artistic Director of Ramdom; Tayeba Begum Lipi, Artist, Co-founder and Trustee Britto Arts Trust (Bangladesh); Vessel (core curatorial team of Vessel includes: Viviana Checchia and Anna Santomauro).

Artists selected:

Cristina De Paola (Italy), Joana Brandão Costa (Portugal), Giulia Bernardi (Italy), Rafael Raposo Pires (Portugal), Tino Kukulies (Germany), Josefina Sundblad (Italy), Marco Caricola (Italy), Soma Surovi Jannat (Bangladesh), Vicky Vasileiou (Greece), Claudia Fuggetti (Italy) 

INFO

Ramdom

performativepractices/defaut22

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Fatterelli


Dal 10 Febbraio sino al 1 Aprile, in residenza Giuseppe De Mattia. Durante questo periodo,  in concomitanza con il percorso di affiancamento come artista senior all’interno delle learning residencies del progetto FormArti,  realizzerà una produzione, in continuità con un progetto già avviato.

E’ il ciclo di FatterelliLa serie dei “Fatterelli” , iniziata nel 2019, si basa su racconti di fatti di poco conto (come è scritto nella definizione stessa di fatterelli sul vocabolario) comunemente diffusi in forma orale, tra persone di diverse generazioni.
Ogni fatterello è composto da una o più fotografie (stampe ai sali d’argento in copia unica, di cui il negativo è distrutto subito dopo l’avvenuta stampa) e pastelli blu/rossi sul cartone dei passepartout. Questi sono colorati mediante una miscela di inchiostro stilografico e acqua.
Le opere, realizzate ad hoc da Kora, saranno il canovaccio per brevi monologhi inscenati nelle piccole verande a livello strada, tipiche di una certa tipologia di casa salentina. Le rappresentazioni verranno documentate attraverso video e foto e faranno parte di un’opera più complessa, ampia e inedita rispetto alla consueta formalizzazione della serie.

INFO

Ramdom

Performativepractices/Fatterelli

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Ex Situ


Le attività di Ramdom, da oltre dieci anni impegnate nella promozione nazionale e internazionale di progetti culturali, trovano, in questa occasione, un’ulteriore connessione tra la promozione dell’arte e della ricerca artistica italiana all’estero e il territorio salentino, provenienza che condividono con Luigi Coppola.

Ex Situ, intende riflettere sulla relazione tra attività estrattiva e sfruttamento delle risorse naturali; sulla tossicità delle terre toccate da pratiche estrattiviste neocoloniali e sull’agro ecologia, tema nodale per la Repubblica Democratica del Congo, dove la produzione agricola e la sovranità alimentare sono inesistenti a seguito di oltre un ventennio di guerre civili che hanno disgregato i territori.

Il progetto coinvolge come partner principale Picha Asbl, organizzazione indipendente di base a Lubumbashi e fondatore della Biennale di Lubumbashi, dove Luigi Coppola sta conducendo una ricerca site-specific insieme agli artisti locali a sostegno dello sviluppo teorico e formale del progetto Ex-Situ. I partners internazionali ospiteranno inoltre momenti di diffusione e confronto sui temi individuati dalla Biennale attraverso mostre, residenze, panel discussions, talks e proiezioni.

Oltre a Picha Asbl, il progetto è realizzato in collaborazione con CAD+ sr (center for arts, design and social research) (Boston, USA); Royal Institute of Art (Stoccolma, Svezia); IASPIS Swedish Arts Grants Committee’s international programme for Visual and Applied Artists, (Stoccolma, Svezia); Framer Framed (Utrecht, Paesi Bassi); Arts Catalyst (Sheffield, UK); Wiels (Bruxelles, Belgio).

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Luigi Coppola’s project represents an important connection between Ramdom’s activities devoted to promoting national and international artistic research over the last ten years, and the Salento area. 

Ex Situ intends to reflect on the relationship between extractive activity and exploitation of natural resources; on the toxicity of the lands affected by neo-colonial extractive practices and on agro-ecology, a nodal theme for the Democratic Republic of Congo, where agricultural production and food sovereignty are non-existent due to more than twenty years of civil wars that have disrupted the territories.  

Picha Asbl, an independent organization based in Lubumbashi and founder of the Lubumbashi Biennial, is the main partner of the project. Here is where Luigi Coppola is leading site-specific research along with local artists to support the theoretical and formal development of the project Ex-Situ. The international dissemination of the themes that stand underneath the Biennale, will be hosted in formats such as exhibitions, residencies, panel discussions, talks, and screenings by also other international partners.

Other partners of the projects are CAD+ sr (center for arts, design and social research) (Boston, USA); Royal Institute of Art (Stockholm, Sweden); IASPIS Swedish Arts Grants Committee’s international program for Visual and Applied Artists, (Stockholm, Sweden); Framer Framed (Utrecht, Netherlands); Arts Catalyst (Sheffield, UK); Wiels (Brussels, Belgium). 

The project is curated by Lucrezia Cippitelli (Artistic Director of Ateliers Picha and curator of the 7th Lubumbashi Biennale) and Ramdom and produced by Ramdom, is supported by the Italian Council (10th Edition, 2021) program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Culture.


INFO

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FormArti


Al via il progetto FormArti programma di formazione dedicato ad artisti, project manager e curatori emergenti per lo svolgimento di stage formativi, a cura di Ramdom APS, con il sostegno della Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia.

Il progetto, ospitato presso KORA Centro del Contemporaneo (Castrignano de’ Greci, LE), è incentrato sulla formazione dedicata all’arte e alla cultura contemporanee che include stage retribuiti per giovani pugliesi e una masterclass internazionale (Default) con docenti e artisti provenienti da ogni parte del mondo.

I quattro giovani, residenti o domiciliati nel territorio pugliese, selezionati attraverso una open call la cui scadenza è fissata per il 9 gennaio 2022, saranno chiamati a vivere il borgo di Castrignano de’ Greci (LE) da febbraio a luglio 2022 e a lavorare con lo staff e gli artisti ospitati presso KORA, luogo di produzione e ricerca sul contemporaneo.

I selezionati saranno affiancati nel percorso da professionisti attivi nel campo dell’arte e della cultura del panorama nazionale e internazionale tra cui Giuseppe De MattiaTheodoulos Polyviou e Dakis Panayaotou. Il percorso di apprendimento – learning recidencies – si baserà su un metodo educativo aperto e partecipato che si caratterizza attraverso uno scambio costante di conoscenze, nozioni ed esperienze.

SCARICA LA CALL

“Per affrontare le sfide del presente – ha detto la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone – è importante investire nei giovani, dando loro l’opportunità di accedere a percorsi professionalizzanti, anche nei settori dell’arte e della cultura. Immaginare e dare forma ad attività che possano coinvolgerli in modo diretto e partecipato risponde non solo a una necessità di accompagnare il loro percorso formativo ma anche a quella di puntare sul territorio sostenendolo attraverso buone pratiche di investimento. Supportare progetti come FormArti nei piccoli borghi, infatti, significa investire su una rigenerazione a base culturale, una sfida che la politica, ancora di più in questo delicato momento storico, non può perdere”.

Parte integrante di FormArti è l’organizzazione di Defaultmasterclass internazionalela cui call verrà lanciata all’inizio del 2022 e sarà rivolta ad artisti nazionali e internazionali.

Default, che si terrà presso KORA nel giugno del 2022, è un format innovativo di residenza con un forte taglio laboratoriale e cross-disciplinare della durata di dieci giorni che intende riunire artisti, ed esperti in varie discipline.

Il programma si configura come piattaforma di scambio e confronto dove conoscenze, saperi e competenze vengono condivise al fine di riflettere in maniera innovativa su tematiche specifiche attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.

A partire dal 2011 Default ha rappresentato per Ramdom una progettualità virtuosa, in grado di mettere in relazione ospiti nazionali e internazionali creando momenti di condivisione e confronto su approcci interdisciplinari, buone pratiche, esperienze personali incentivando forme di apprendimento orizzontali e stimolando attività di networking

Le selezionate sono: Bianca Buccioli (curatrice)Claudia Fuggetti (artista), Fabiana Dicuonzo (project manager)Veronica Vergari (artista).

SCARICA LA CALL

ALLEGATO A

ALLEGATO B

INFO

ATPDiary

Exibart

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HOME SWEET HOME
Esplorazioni dell'abitare


“Home Sweet Home” è la mostra d’inaugurazione del KORA – Centro del Contemporaneo recentemente aperto presso Palazzo de Gualtieris a Castrignano de’ Greci (Puglia, Lecce).

La mostra è una riflessione sul tema della casa intesa non solo come luogo dell’abitare ma anche come percorso di vita, luogo da cui nascono e si sviluppano relazioni. Qui lo spazio diventa quindi luogo d’incontro, sorpresa e cambiamento, dove oltre 30 tra progettualità e artisti da tutto il mondo confluiscono in un dialogo serrato e in costante evoluzione.

“È morta Lastation, Viva Lastation è stato l’ultimo grido con cui Ramdom ha lasciato la casa che l’ha ospitata dal 2014 al 2020. Lastation, letteralmente la casa dell’ex capostazione dell’ultima stazione ferroviaria a sud-est d’Italia, è stata da sempre luogo di ospitalità, dibattito, ricerca e produzione culturale per artisti, curatori, ricercatori o semplici appassionati che nel tempo sono venuti a trovarci. Qui Gianni D’Urso, ultimo artista in residenza, ha realizzato un’opera dal titolo Home Sweet Home che, se da una parte è un saluto alla casa che Ramdom ha dovuto lasciare, dall’altro è una riflessione amara sulla migrazione giovanile: una sorta di “migrazione al contrario” dove il “ritorno al nido materno” non rappresenta solo il ritrovarsi in un posto “sicuro”, ma può rivelarsi come l’esatto opposto.  

A partire da questo spunto e da quello che è diventata oggi la casa – luogo di intimità ma allo stesso tempo luogo di lavoro; luogo dell’abitare e percorso di vita, di relazioni ed ospitalità; luogo di ibridazione delle mansioni e quindi non più solo e necessariamente luogo di ristoro – la casa risponde anche a una dimensione psicologica alterata che impone la definizione di un nuovo linguaggio e di nuovi immaginari che si muovono nella discontinuità piuttosto che nella continuità storica imponendo così una nuova funzione istituente.    

Home Sweet Home intende, inoltre, essere una proposta, un’ipotesi, l’espressione di una metodologia di lavoro cross-generazionale, cross-mediale e multidisciplinare che, sulla base di formati differenti, modulari e in costante dialogo tra di loro, ambisce progressivamente a diventare una modalità di sentire e pensare la creazione artistica.

Se con i primi due allestimenti si è cercato di raccordare la precedente esperienza di Ramdom con Lastation a partire dall’opera di Gianni D’Urso che da il titolo all’intera mostra, il terzo prova a definire i confini della nuova abitazione – KORA-Centro del Contemporaneo spazio coabitato con Muta, PazLab e Doc Servizi – cercando di sollevare interrogativi sulla dimensione istituente e contestualmente spostare l’attenzione su quelle opere che, in maniera più o meno diretta, si relazionano col territorio mettendo le pratiche partecipative e le relazioni al centro della loro indagine.

È il caso di Black Snake dell’artista Tsubasa Kato, di Tools for Imagination di Céline Condorelli e di Calypso e Laelia di Patrick Tuttofuoco. 

La mostra è stata affiancata nel corso dell'intero anno da un denso programma pubblico di proiezioni e performace musicali live. Quest'ultime hanno dato vita ad una rassegna dal titolo Ogni Altro Suono.

INFO

Ramdom/Homesweethome

Ramdom/Homesweethome3

Repubblica

Artribune

ATPdiary

Domus

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KORA

NASCE KRA

Centro del Contemporaneo, Puglia, Italia

Si era fermato alle 11:00 l’orologio di Lastation, l’ora in cui sono state riconsegnate le chiavi del primo piano dell’ultima stazione a sud-est d’Italia, casa di Ramdom dal 2015 al 2020.

Non ci interessano più le ragioni che hanno portato alla scelta di chiudere quell’esperienza perchè oggi quell’orologio riprende a scandire il suo tempo, il nostro, e sarà un tempo nuovo.

Un ex Castello, poi Palazzo Baronale, ⊙ra ospiterà un Centro del Contemporaneo, in Puglia, al Sud, a Castrignano de Greci. Un luogo di produzione e ricerca, 1600 mq dedicati a mostre temporanee e permanenti, laboratori e formazione. Uno spazio multidisciplinare al cui interno saranno attive anche una biblioteca, un bookshop, un bar, un’area dedicata ai più piccoli e spazi per la realizzazione di conferenze, eventi, performance e spettacoli dal vivo.

Un progetto ambizioso che vede protagoniste quattro realtà che si sono unite per questa sfida: l’Associazione Ramdom, in veste di capofila dell’ATI costituitasi, insieme a PazLab, Doc-Servizi e MUTA Impresa Sociale.

Nei prossimi giorni saremo impegnati nella costruzione del tempo che viene, passate a trovarci, il cantiere è aperto.

Il nostro tempo è ⊙ra, il nostro spazio è K⊙ra.

O cerò -mma èn’arte, o topo-mma ène Kora [Griko]

Un progetto in collaborazione con il comune di Castrignano de Greci.

INFO

KORA 

Area 

Artribune 

Repubblica 

i-D

Abitare

WoMCuture

Interni

Artribune

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Workshop di arte nello spazio pubblico
(Bianco Valente)


Dal 21 al 25 Giugno, nei suggestivi spazi di K⊙RA Centro del Contemporaneo – si è svolto il Workshop di Arte nello Spazio Pubblico con il duo di artisti Bianco-Valente.

Il workshop promosso dal Comune di Castrignano de’ Greci e curato da Ramdom, vuole re-immaginare gli spazi pubblici del Comune grazie alla collaborazione tra il duo di artisti Bianco-Valente e un gruppo selezionato di artisti, designer e architetti.

Dopo una presentazione iniziale di alcuni progetti di arte pubblica e partecipata, si sono illustrate le varie fasi di sviluppo di un’opera d’arte, dalla sua ideazione alla sua realizzazione finale.

Gli artisti guidati da Bianco – Valente hanno progettato un’opera di street art da apporre sulle pareti esterne dell’Istituto di Scuola Primaria e Secondaria del comune di Castrignano de’ Greci. Il murales che verrà realizzato si accosta all’idea di arte pubblica e all’identità storica del territorio.

Bianco-Valente hanno presentato una serie di artisti impegnati nell’arte pubblica e street art, mostrando alcuni esempi di interventi e i relativi procedimenti legati a quest’ultime.
Il gruppo ha dialogato con la popolazione del luogo, intervistando i residenti di tutte l’età, delineando così l’elemento visivo più appropriato alle caratteristiche distintive della città di castrignano.

Il workshop è stato un’opportunità sociale di crescita sia professionale che umana e artistica, che ha permesso di creare confronti costruttivi. Buttando diverse idee si è arrivati ad una conclusione condivisa sull’obiettivo da raggiungere. I lavori del murales inizieranno a Settembre, quindi ci rivedremo presto!

Gli artisti che durante questa settimana hanno collaborato con noi sono:

  • Alice Caracciolo – Lecce (LE),
  •  Alice Di Nanna – Modugno (BA),
  • Vincenzo Luchena – Castrignano de’ Greci (LE),
  • Rebecca Fuso – Cutrofiano (LE),
  • Rossana Viola – Roma (RO),
  • Paolo Bini – Battipaglia (SA),
  • Nicola Guastamacchia – Bari (BA),
  • Elena Eugeni – Polignano a Mare (BA),
  • Apo Yaghmourian – Napoli (NA),
  • Grazia Amelia Bellitta – Lecce (LE),
  • Sara Fiorentino -Ercolano (NA),
  • Mariantonietta Clotilde Palasciano – Ostuni (BR).
INFO


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FLUXO

Un progetto di Alessadro Sciarroni
A cura di Davide Quadrio e prodotto da Arthub. Da un’idea di Luciana Galliano. Coordinato da Ramdom

Ramdom è lieta di essere tra i partners di Fluo un progetto di Alessandro Sciarroni curato da Davide Quadrio e prodotto da Arthub (Shanghai) in collaborazione con MAN_Museo d'Arte della provincia di Nuoro (Nuoro, Italia); Fondazione Pirelli Hangar Bicocca (Milano , Italia); Ramdom (Puglia, Italia); Gasworks &Triangle Network (Londra, UK); n+n Corsino - Scene 44 (Marsiglia, Francia); Ming Contemporary art Museum (Shanghai, Cina).
Fluo è vincitore dell’Italian Council (9. Edizione 2020) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Fluo nasce dalla necessità di rimettere in prospettiva un momento specifico e significativo della storia dell’arte – il periodo pre-Fluxus in Giappone – con le storie dei nostri giorni. Fluo ha come soggetto principale l’acqua nella sua piena potenza poetica. Essa è infatti elemento di vita indispensabile e di stringente attualità̀: moltiplicatore di desiderio, luogo di vita e speranza nel Mediterraneo oggi tormentato da problematiche di tipo socio-antropologico da una parte e luogo di morte e annullamento dall’altra. Nella sua complessità e articolazione – una residenza, un workshop, sei performance e un concerto, una mostra, tre screening, quattro talk – il progetto si svilupperà tra Marsiglia, dove verrà prodotta l’opera, il Ming Contemporary Art Museum di Shanghai dove verrà esposta, passando per l’HangarBicocca di Milano dove sarà presentata l’opera live nella sua interezza. L’opera finale, che consiste in una videoinstallazione a quattro canali delle performance riprese, in dialogo con gli elementi di scena precedentemente prodotti durante il periodo di residenza a Marsiglia – entrerà nella collezione permanente del MAN di Nuoro.
Il progetto, che prevede la realizzazione di un cofanetto video corredato da immagini e testi dell’artista e di altri studiosi coinvolti, sarà lo strumento attraverso il quale esso verrà diffuso su territorio nazionale e internazionale. Il video verrà infatti proiettato nella sede dei partner – n+n Corsino Scene 44, Gasworks & Triangle Network, Ramdom – e seguito da una serie di talk alla presenza dell’artista e del curatore che ne approfondiranno aspetti differenti.
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A project by Alessadro Sciarroni
Curated by Davide Quadrio and produced by Arthub. Concept by Luciana Galliano. Coordinated by Ramdom 

Ramdom is pleased to be among the partners of Fluo a project by Alessandro Sciarroni curated by Davide Quadrio and produced by Arthub (Shanghai) in collaboration with MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro (Nuoro, Italy); HangarBicocca (Milan, Italy); Ramdom (Puglia, Italy); Gaswork & Triangle Network (London, UK); n+n Corsino – Scene 44 (Marseille, France); Ming Contemporary Art Museum (Shanghai, China). 
Fluo is winner of the Italian Council (9th edition 2020), program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.
Fluo stems from the need to put into perspective with the stories of our day a specific and significant moment in the history of art – the pre-Fluxus period in Japan. Fluo’s main subject is water in its full poetic power, indispensable element of life and of pressing topicality. In its complexity and articulation – a residency, a workshop, six performances and a concert, an exhibition, three screenings, four talks – the project develops between Marseille, where the work will be produced, and the Ming Contemporary Art Museum in Shanghai, where it will be exhibited, passing through HangarBicocca in Milan, where the live work will be presented in its entirety. The final work, which consists of a four-channel video installation of the performances filmed, in dialogue with the stage elements previously produced during the residency period in Marseille – will enter in the MAN in Nuoro.
A video box set accompanied by images and texts by the artist and other scholars involved, will be the instrument through which the project will be disseminated nationally and internationally. The video will be screened in the partners’ venues – n + n Corsino Scene 44, Gasworks & Triangle Network, Ramdom – and followed by a series of talks at the presence of the artist and the curator who will enhance different aspects.

INFO


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Tools for Imagination

Tools for Imagination è un’opera dell’artista Céline Condorelli che intende sviluppare una riflessione articolata sul concetto del tempo libero.

 Attraverso la produzione di opere, talks e materiali di studio, il progetto evidenzia come la storia del lavoro (tempo produttivo) rispecchia perfettamente la storia del tempo libero (tempo “improduttivo”), generando un paradosso su cosa produce un museo, istituzione che, per eccellenza, nasce come espressione del tempo liberato dalle ore di lavoro.

 

Seguo una linea che mette in relazione la storia del lavoro con la storia del tempo libero in quanto suo necessario negativo, guardando alla situazione specifica dello spazio-tempo della società del tempo libero, che certamente viviamo lavorando nel mondo della cultura (con il nostro lavoro e quello delle istituzioni): sto dopotutto facendo un lavoro per genitori e figli per i fine settimana o per i giorni festivi”. CC

 

“Tools for Imagination” è un’opera di Céline Condorelli prodotta da Ramdom (Italia) in collaborazione con FRAC Lorraine (Francia), TEA -Tenerife Espacio de las Artes (Comunità autonoma delle Isole Canarie, Spagna), South London Gallery (UK), Muzeum Sztuki (Polonia) e il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Italia).

 

Il progetto è sostenuto dell’Italian Council (8.a Edizione 2020) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo.

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Tools for Imagination, is an artwork by artist Céline Condorelli that intends to develop a wider and articulated investigation on the topic of Leisure.

Through the production of a body of works, talks and study materials, the project explores the history of work (productive time) and its necessary negative, the history of leisure (unproductive time), generating a paradox concerning the museum as the institution that, par excellence, perform the notion of time freed from working hours.

 

 “I am following a line that mirrors the history of work to the history of leisure as it’s necessary negative, looking at the specific situation that of course, by working in culture, we inhabit (with our labor and institutions) the time-space of society’s leisure: I am after all making work for parents and children at weekends or on holidays”. CC

 

“Tools for Imagination” is an artwork by Céline Condorelli produced by Ramdom (Italy) in collaboration with FRAC Lorraine (France), TEA -Tenerife Espacio de las Artes (Spanish Autonomous Community of Canary Islands), South London Gallery (UK), Muzeum Sztuki (Poland) and MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Italy).

 

The project is supported by the Italian Council (8th edition 2020), program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.


INFO

MIC 

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MNEMOSCOPIO


Mnemoscopio, è un progetto di Emilio Vavarella curato e prodotto da Ramdom con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” grazie al premio “Nuove opere”, per la realizzazione e produzione di opere inedite. Vavarella lavorerà sulla questione della memoria collettiva realizzando una “cartografia dei ricordi” legati all’idea di casa, partendo da coloro che sono partiti da Gagliano del Capo (sede dell’associazione e luogo dove verrà installata l’opera) per poi farvi ritorno.
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Mnemoscope, is a project by artist Emilio Vavarella curated and produced by Ramdom with the support of MiBACT and SIAE, as part of the program “Per Chi Crea” - “Nuove opere”, for the creation of new works of art. Vavarella will work on the issue of collective memory, creating a “cartography of memories” linked to the idea of home, starting with those who left from Gagliano del Capo (the association’s headquarters and the place where the work will be installed) and then come back.


INFO

Ramdom 
Mnemoscopio 
performativepractices/mnemoscopio 

ATP Diary 

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rs548049170_1_69869_TT (The Other Sahpes of Me)


rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) di Emilio Vavarella è uno dei progetti vincitori della VI edizione di Italian Council (2019) promosso dal MiBACT Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Il progetto, un’opera monumentale, curata e prodotta da Ramdom entrerà a far par parte della collezione permanente del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
L’opera è il risultato di un processo performativo che vede l’artista e sua madre, sarta e ricamatrice, al lavoro all’interno di un laboratorio tessile. II titolo rs548049170_1_69869_TT fa riferimento alla prima riga di testo risultante dalla genotipizzazione del DNA dell’artista stesso.
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rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) by Emilio Vavarella is one of the winning projects of the VI edition of Italian Council (2019) promoted by MiBACT Directorate-General for Contemporary Creativity and Urban Regeneration – Ministry for Cultural Heritage and Activities and for Tourism. The project, a monumental work, curated and produced by Ramdom, will become part of the permanent collection of MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
The work is the result of a performative process that sees the artist and her mother, tailor and embroiderer, working in a textile workshop. The title rs548049170_1_69869_TT refers to the first line of text resulting from the genotyping of the artist’s DNA.

Partners itituzionali / Institutional partners: MAMbo (Bologna); Arthub Asia (Shanghai); The Film Study Center (Harvard); Galllleriapiù (Bologna) 

Partner tecnico / Technical partner: Tessitura Giaquinto (Gagliano del Capo, LE)

Media partner: ATP Diary 

Mostre


INFO




ATP Diary 
ATP Diary 
ATP Diary 




Artforum 

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DEFAULT 19
Masterclass in residence


Default è una Masterclass biennale che giunge quest’anno alla sua 5a edizione.
Pensata per incoraggiare la ricerca come momento separato dalla produzione, DEFAULT19 agisce come una piattaforma il cui obiettivo è quello di rinegoziare la nozione di tempo promuovendo un formato orientato a non generare forme di produzione. Durante i sei giorni, i partecipanti sono chiamati ad un impegno individuale e collettivo con il paesaggio nella sua dimensione geografica e antropologica più ampia. La residenza è un laboratorio e un’esperienza tesa ad alimentare nuovi approcci e nuove forme di pensiero sul tema delle Terre Estreme.

Ramdom è felice di annunciare i nomi degli artisti selezionati per Default 19 Masterclass in Residence che si terrà a Gagliano del Capo dall’8 al 13 Ottobre 2019.

Vogliamo ringraziare i nostri partners Apulia Region, Arthub Asia (Shanghai), New Art Exchange (Nottingham) e Mobility supported by the Asia-Europe Foundation (ASEF) che sosterranno il programma.

Ringraziamo profondamente anche tutti gli altri artisti e ricercatori che hanno applicato per la nostra call dedicandoci il loro prezioso tempo.

Artisti selezionati:

Xiaowen Zhu (Cina); Joey Chin (Singapore); Sarah Maple (UK); Julie Hill (UK); Charnjeev Kang (UK); Tommaso Gorla (Italia); Giulia Cacciuttolo (Italy). 

A cura di Claudio Zecchi
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Deafult is a biennial Masterclass in Residence that joins this year its 5th edition. Conceived to encourage the research as a separate moment from the production, DEFAULT19, functions as a platform that aims at re-negotiate the notion of time by nurturing a radically non-productive oriented format. During the six-days of residency, participants are called to be individually and collectively engaged with the landscape in its broader geographical and anthropological extent. The residency serves as a laboratory and as an experience to nurture new forms of thoughts and approaches to the topic of the Extreme Lands.

Ramdom is glad to announce the names of the selected artists for Default 19 Masterclass in Residence that will take place in Gagliano del Capo from the 8th to the 13th of October 2019.

We would like to thank our partners Regione Puglia, Arthub Asia (Shanghai), New Art Exchange (Nottingham) and, Mobility supported by the Asia-Europe Foundation (ASEF) that will support the program.

We also deeply thank all the other artists and researchers that applied for our call dedicating us their precious time.

Artists selected:

Xiaowen Zhu (China); Joey Chin (Singapore); Sarah Maple (UK); Julie Hill (UK); Charnjeev Kang (UK); Tommaso Gorla (Italy); Giulia Cacciuttolo (Italy).

Curated by: Claudio Zecchi

INFO

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TUTTO CI SFUGGE
La mostra


Il titolo, tratto dal taccuino di appunti per Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, individua nel tema della memoria e nella sua ricostruzione attraverso gli strumenti della narrazione, il fil rouge dei quattro lavori presentati.

Dice Yourcenar: «Tutto ci sfugge. Tutti. Anche noi stessi. La mia stessa esistenza, se dovessi raccontarla per iscritto, la ricostruirei dall’esterno, a fatica, come se fosse quella di un altro. […] Qualunque cosa si faccia, si ricostruisce sempre il monumento a proprio modo, ma è già molto adoperare pietre autentiche. Ogni essere che ha vissuto l’avventura umana, sono io».

Seppur da latitudini differenti, i quattro lavori in mostra rielaborano la memoria e il ricordo ad essa connesso attraverso meccanismi formali di verosimiglianza che, seppur partendo dall’universo narrativo della realtà, la rimettono in discussione creandone una completamente nuova.
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Everything escapes us is the title of the final exhibition of the second cycle of residencies.

The title, taken from the notebook Memorie di Adriano by Marguerite Yourcenar, speaks to  the topic of the memory and its renegotiation through the mechanism of narration. This is the fil rouge of the four works presented.

Says Yourcenar: «Everything escapes us. All. Even ourselves. My very existence, if I had to tell it in writing I would reconstruct with difficulty as if it were that of another. [...] Whatever you do, you always reconstruct the monument in your own way. The stones of reality are only the starting point. Every being who has lived the human adventure is me».

From different perspectives, the four works re-call the idea of memory through the formal mechanisms of verisimilitude as strategies that calls into question the possibility of a new reality.

Artisti e oper in mostra / Artists and works on display: Lia Cecchin, OLGA (Outdoor Lab for Gathering the Absence); Romina De Novellis, Arachne; Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Scarcagnuli; Elena Mazzi e Rosario Sorbello, En Route to the South - parallel migrations

INFO:

A cura di / Curated by: Claudio Zecchi e Paolo Mele
La mostra è realizzata grazie al supporto della / The exhibition is supported by Regione Puglia.
Tutte le opere sono state prodotte e realizzate grazie al supporto del bando / All artworks have been supported by SIAE | Sillumina Copia privata per i giovani, per la cultura e MiBAC. 

INFO



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SINO ALLA FINE DEL MARE
La pubblicazione


Ramdom è lieta di annunciare che dal 10 giugno è in distribuzione la pubblicazione Sino alla Fine del Mare. Investigation on the extreme lands, un progetto di Ramdom edito da Viaindustriae.
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Ramdom is pleased to announce that since June 10th the publication Sino alla Fine del Mare. Investigation on the extreme lands will be distributed. The book is a project by Ramdom, published by Viaindustriae.

Un progetto di / A project by Ramdom

Editore / Publisher Viaindustriae, Foligno, 2019, pag. 144, 15 €

A cura di / Edited by Paolo Mele, Annapaola Presta, Claudio Zecchi

Testi di / Text by: Paolo Mele, Claudio Zecchi, Radical Intention, Massimo Carozzi, Domenico Licchelli, Luca Coclite, Heba Amin e Francesca Girelli, Alessandro Carboni, Carlos Casas, Alessandra Pioselli, Elena Mazzi e Rosario Sorbello, Romina De Novellis, Lia Cecchin, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo

La pubblicazione si è resa possibile grazie al supporto del bando / The publication has been possible thanks to the support by SIAE | Sillumina Copia privata per i giovani, per la cultura e MiBAC e Regione Puglia Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio. Sezione economia della cultura.

INFO


Puoi comprarlo qui / You can buy it here:


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SINO ALLA FINE DEL MARE
Resedenze artistiche nelle Terre Estreme


Sulla base e in continuità con l’esperienza attivata lo scorso anno (2017-2018) che ha visto la partecipazione di quattro artisti - Simona di Meo, Roberto Memoli, Nuvola Ravera e Jacopo Rinaldi - l’associazione Ramdom, vincitrice per il secondo anno consecutivo del bando SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, darà vita ad un programma di residenze dal titolo Sino alla fine del Mare che vedrà la partecipazione degli artisti Riccardo Giacconi + Carolina Valencia Caicedo e Lia Cecchin.

Il programma, che avrà inizio alla fine di Settembre 2018 e si concluderà a fine Febbraio 2019, è a cura di Claudio Zecchi.

La residenza, in continuità con la ricerca di Ramdom sul tema delle cosiddette Terre Estreme, si propone metodologicamente di ragionare sul processo come strumento di indagine e luogo di formalizzazione della ricerca. Il territorio e le sue comunità, oggetti di indagine dell’intero percorso, saranno affrontati da prospettive differenti grazie alla partecipazione in qualità di tutors di alcuni professionisti in altre discipline: Domenico Licchelli (Education and Public Outreach Specialist, Osservatorio Astrofisico R.P.Feynman e Progetto POLARIS), Aria Spinelli e Maria Pecchioli (Curatrice/ricercatrice indipendente e artista, Radical Intention); Michele Romanelli (Psicologo, Humus Interdisciplinary Residence) e Massimo Carozzi (Artista, Zimmerfrei).

I sei mesi di residenza prevedono tre cicli di ricerca sul territorio (Settembre-Ottobre / Novembre-Dicembre 2018 e fine Febbraio 2019) di Gagliano del Capo e la produzione di una pubblicazione finale con ulteriori interventi di Elena Mazzi + Rosario Sorbello e Romina de Novellis già parte del precedente ciclo di residenze.

Sino alla fine del Mare (2018-2019) è un progetto realizzato da Ramdom con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
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On the basis and in continuity with the experience activated last year (2017-2018) with the participation of four artists - Simona di Meo, Roberto Memoli, Nuvola Ravera and Jacopo Rinaldi - Ramdom's association, winner for the second and consecutive year of the grant SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, will develop an artist's residency program that goes under the title Sino alla Fine del Mare. The program will see the participation of the artists' duo Riccardo Giacconi + Carolina Valencia Caicedo and Lia Cecchin.

The program, which will run from the end of September 2018 until the end of February 2019, is curated by Claudio Zecchi.

The residency, in continuity with Ramdom's research on the topic of the so-called Extreme Lands, methodologically aims to investigate about the process as an investigative tool and place of formalization of research. The territory and its communities, main objects of this survey, will be addressed from different perspectives through the participation as tutors of some professionals in other disciplines: Dominico Licchelli (Education and Public Outreach Specialist, Osservatorio Astrofisico R.P.Feynman e Progetto POLARIS), Aria Spinelli and Maria Pecchioli (Independent researcher/curator and artist, Radical Intention); Michele Romanelli (Psychologist, Humus Interdisciplinary Residence) and Massimo Carozzi (Artist, Zimmerfrei).

The six months of residency foresee three cycles of research on the territory (September-October / November-December 2018 and late February 2019) of Gagliano del Capo and the production of a final publication with further intervention by Elena Mazzi + Rosario Sorbello and Romina De Novellis already part of the previous cycle of residences.

Sino all Fine del Mare (2018-2019) is a project organized by Ramdom with the support of MiBAC and SIAE, within the program Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.

INFO


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UKYA Cornish Weekender
Call for artists in partnership with Porthmeor Studios, St. Ives


We are seeking up to 10 outstanding creatives of all persuasions, from visual arts to dance, music to photography, architecture to geographers, urbanists and anthropologists…

UKYA Cornish Weekender 13-16th April at Porthmeor Studios  is the second of a suite of micro residencies run in partnership with artist spaces across the UK, the first being held in Blackpool in 2017 with Abingdon Studios. Working with Curator Claudio Zecchi, selected artists can immerse themselves in the stunning town of St Ives and participate in dialogues, activities and projections to explore the rich artistic and historic community. The prestigious Grade II listed Porthmeor Studios has previously been home to artists such as Patrick Heron, Julius Olsson, Ben Nicholson and Francis Bacon.

What are we looking for:

Artists with a commitment to developing their practice, and who seek dialogue and engagement with the wider international contemporary arts and cultural sector
Artists with an interest in how collaborative working can inform the development of their work and how this residency will benefit their practice
This is a fully funded residency - travel, accommodation and food will be provided by UKYA. Artists must be aged between 18-30 on the deadline for submissions (Monday 26 February).
To apply, please download the callout pack and complete the mandatory application form and equal opportunities form. You are also required to submit a CV and documentation of your work. See the pack for full details.


Deadline for application: Monday 26 February, midday

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UKYA 

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SUPEREALITY, SUPERma
Practices as an Intersection in a Fragile Environment #5_Tokyo


Dopo Milano (Fabbrica del Vapore, 2014), New York (Residency Unlimited, 2015), Nottingham (New Art Exchange, 2016) and São Paulo (PIVÔ Pesquisa, 2017) Practices as an Intersection in a Fragile Environment srà ospitato per il suo quinto capitolo presso gli spazi di TOKAS – Tokyo Arts and Space.
Il capitolo dedicato a Tokyo sarà la continuazione di una ricerca discorsiva a lungo termine sul rapporto tra arte e sfera pubblica. Dopo mesi di conversazioni con artisti, curatori, istituzioni e comunità locali, il progetto ambisce ad incentivare la presenza di spazi di pensiero critico e alternativo e outcome potenziali generati dal discorso stesso.
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After Milan (Fabbrica del Vapore, 2014), New York (Residency Unlimited, 2015), Nottingham (New Art Exchange, 2016) and São Paulo (PIVÔ Pesquisa, 2017) Practices as an Intersection in a Fragile Environment will run in Tokyo (February and March 2018) hosted by TOKAS – Tokyo Arts and Space
Tokyo’s chapter is the continuation of a long-term discursive research on the relationship between art and the public sphere. As the project is the culmination of months of conversations with local artists, curators, institutions, and communities, the aim is to unearth and incentivizing the presence of alternative forms of thoughts and spaces and potential outcomes generated by the discourse itself.

The project is Institutionally supported by TOKAS, BJCEM, UKYA and RAMDOM.

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SINO ALLA FINE DEL MARE
Residenze artistiche nelle Terre Estreme


Il territorio è un organismo vivente, con una propria identità, storia, peculiarità. È caratterizzato da due tipi di paesaggio, entrambi mutevoli sotto le spinte naturali ed artificiali: quello naturale e quello umano.
Il nostro progetto di residenza si pone come finalità quella di creare una nuova mappatura del territorio del capo di Leuca. Agli artisti invitati il compito di creare una nuova narrazione del territorio fruibile tanto dalla gente del posto quanto dai visitatori/turisti che avranno modo di esplorare questo estremo lembo di terra da una prospettiva non convenzionale.  Saranno privilegiati artisti e progetti che pongono al centro la comunità locale, le tradizioni, i riti, i luoghi di appartenenza, i legami con le nuove prime e seconde generazioni  e che sappiano reinterpretare questi aspetti in chiave contemporanea.

Quattro giovani artisti Under 35 sono stati selezionati attraverso una open call. Trascorreranno un periodo di residenza di sei mesi presso l’organizzazione Ramdom, a Gagliano del Capo (LE). La base operativa del progetto sarà Lastation, spazio artistico e culturale gestito da Ramdom e locato al primo piano dell’ultima stazione ferroviaria funzionante a sud-est d’Italia.

Il progetto prevede almeno due momenti di restituzione dei lavori al pubblico. 
Il primo a fine luglio 2017, all’interno del festival “Laends. Contempory art in the Lands’ end”.
Il secondo a dicembre 2017, alla fine del progetto di residenza.

Le residenze saranno incentrate sulla produzione di nuove opere che si focalizzano sullo studio del paesaggio umano e naturale. Ai momenti di produzione si affiancheranno workshop, incontri, lectures, e altre attività.

Tra i guest già confermati: Francesca Girelli (curatrice), Heba Amin (artista), Elena Mazzi (artista), Rachael Mardsen (critica), Claudio Zecchi (curatore), Lorenzo Madaro (curatore), Invernomuto (artisti), Laura Perrone (curatrice).

La commissione di selezione delle candidatura sarà composta da:

Paolo Mele, direttore di Ramdom e Lastation; Claudio Zecchi, curatore indipendente; Francesco Petrucci, Capo d’Arte; Valentina Casacchia, Regional director Artist Pension Trust

Aristi selezionati: Simona di Meo; Roberto Memoli; Jacopo Rinaldi; Nuvola Ravera

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SÃO PAULO, FORA DE ALCANCE / SÃO PAULO, OUT OF REACH
Practices as an Intersection in a Fragile Environment #4_São Paulo 


Dopo Milano, New York e Nottingham, Practices as an Intersection in a Fragile Environment aggiungerà un quarto capitolo alla sua ricerca presso San Paolo (Brasile), ospite della residenza PIVÔ Pesquisa.
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After Milan, New York, and Nottingham, Practices as an Intersection in a Fragile Environment will join its fourth chapter in São Paolo (Brazil) hosted by the residency PIVÔ Pesquisa.

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PUBLIC SPHERE: PROCESS AND PRACTICES
Practices as an Intersection in a Fragile Environment #3_Nottingham


Public Sphere: Process and Practices è il terzo capitolo di un progetto discorsivo, generalmente conosciuto come Practices as an Intersection in a Fragile Environment, concepito come una narrazione a lungo termine.Partendo dalle pratiche, il progetto si concentrerà sul rapporto bidirezionale tra Arte-territorio e comunità nonchè sull’eredità e l’impatto che questo tipo di progetti generano.
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Public Sphere: Process and Practices is the 3rd chapter of a discursive project better known as Practices as an Intersection in a Fragile Environment, conceived as a long-term narration. Starting from the practices, it will focus on the two-way relationship between the Art and the territory and the local community, and the legacy that this kind of projects generates.


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Issuu  

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PROGETTO CITTÀ IDEALE
Atrii / Sezione Piani


Progetto Città Ideale è un progetto complesso e articolato che ha occupato per circa tre mesi gli spazi di Sala delle Colonne presso la Fabbrica del Vapore a Milano. Una residenza-laboratorio in progress, un processo aperto ed inclusivo che intende coinvolgere il pubblico, specializzato e non, con l'obbiettivo di sviluppare nuovi contenitori culturali.
Atrii / Sezione Piani, modulo conclusivo di questo progetto, intende indagare il concetto di atrio o androne da un punto di vista processuale e teorico. Il progetto, dell’artista milanese Alice Pedroletti, in collaborazione con Città Ideale, chiede agli artisti coinvolti di pensare per lo spazio di un atrio, o per la sua estensione concettuale, un progetto formale declinato con linguaggi diversi, come risultato di una ricerca capace di mettere in relazione l'artista, il luogo e il territorio.
All’interno del progetto Piani/Sezione Atrii, Claudio Zecchi, curatore indipendente e visiting curator di Piani, curerà un incontro e due talk che intendono riflettere sul rapporto tra arte e spazio pubblico e su come le pratiche artistiche, curatoriali e istituzionali si relazionano con il territorio e le comunità locali.
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Located in Sala delle Colonne at Fabbrica del Vapore in Milan, Progetto Città Ideale is a work in progress residency-workshop that aims at developing a new cultural tank with the intention to involve the arts community and the public in a productive intellectual exchange.
Atrii / Sezione Piani, as the final module of this project, will investigate the concept of atrium or entrance hall from a processual and theoretical point of view. The project, conceived by the visual artist Alice Pedroletti in partnership with Città Ideale, asks the artists involved to think a site specific or conceptual's work for the space of an atrium. The result of the research intends to create a strong connection between the artist, the place, and the territory.
Within the project Piani/Sezione Atrii, Claudio Zecchi, independent curator and a visiting curator of the project, will curate a lecture and two talks that aim at investigate the relationship between the art and the public space and how the artistic, curatorial and institutional practice is engaged with the territory and local communities.

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Practice as an Intersection in a Fragile Environment #2_New York


Practicesas an Intersection in a Fragile Environment #2 è una narrazione a lungo termine che nasce dalla necessità di restituire, in forma discorsiva, una riflessione sul rapporto tra arte e spazio pubblico. La prima parte del progetto ha preso forma alla fine del 2014 a Milano e ha trovato a New York la sua continuazione.
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Practices as an intersection in a Fragile Environment #2 is a long-term narration born with the precise intention to originate, in a discursive form, a focus on the relationship between the art and the public space across the artistic, curatorial and institutional practices. The first part of this project took place in Milan at the end of 2014 and it continued in New York City.

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Practice as an Intersection in a Fragile Environment #1_Milan


Practices as an Intersection in a Fragile Environment è una piattaforma di dibattito e riflessione in una prospettiva che pone le pratiche artistiche, curatoriali e istituzionali al centro di un percorso che ha in un territorio fragile e precario come quello del rapporto tra arte e spazio pubblico le sue coordinate di riferimento.
Il progetto si è sviluppato attraverso in tre panel discussions con lo scopo di dare risposta, da diverse prospettive e punti di vista a domande come: qual'è il ruolo dell'arte nella società contemporanea? Che ruolo hanno gli artisti, i curatori e le istituzioni? Che relazione hanno infine con il pubblico e che ruolo svolge quest’ultimo?
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Practices as an Intersection in a Fragile Environment, is a debate and reflection platform in a perspective that puts the artistic practices at the core of a path that has in a fragile and precarious environment, such as the one of the relationship between art and public space, its coordinates.
The project has been developed in three-panel discussions with the intention to answer, from different angles and perspectives to the following questions: which is the role of art in the contemporary society? Which is the role of artists, curators, and institutions? Which is the relationship between those and the public? and, finally, what role the public itself perform?

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up@giotto


“Giotto è un gioco povero come quelli con cui si divertivano i nostri padri e i nostri nonni, è un gioco di strada come quelli che si facevano usando noccioli di frutta, sassi, tappi di bottiglia e molta fantasia, è un gioco di gruppo per indovinare disegnando e per interpretare con l'immaginazione. Giotto si gioca per strada usando dei gessetti e un mazzo di carte che chiunque può̀ preparare anche da sé. Giotto aggrega le persone, diverte e attraverso i disegni fatti sui marciapiedi, nelle piazze o sulle strade, lascia una traccia che non inquina, destinata a sparire in pochi giorni.” (A. Ceresoli – A12).
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"Giotto is a poor game as those that our fathers and our grandfathers used to play with; Giotto is a street game like those that were made using stones, bottle caps, and a lot of imagination; Giotto is a group game based on the intention to guess and draw at the same time and, at least, to interpret with the imagination. Giotto is played on the street using chalks and cards that anyone can prepare by itself. Giotto brings together people, entertains and through the drawings made on the sidewalks, on the squares or on the streets, it leaves a trace that does not produce pollution, due to its characteristic to disappear in a few days" (A. Ceresoli – A12).

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Ogni Opera di Confessione


Cos’è lo spazio pubblico? Cos’è un territorio? Come si declina? Come viene letto nelle diverse aree? Ogni Opera di Confessione è un film di ricerca, che si pone l'obiettivo di esplorare le relazioni in atto tra gli individui, le forme del paesaggio e i suoi suoni. Una forma ibrida tra il cinema di osservazione e quello performativo, che si attacca alla gestualità dei personaggi attraverso un processo di sacralizzazione del loro quotidiano.
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What is the public space? What is a territory? How is it read in different areas and social contexts? Ogni opera di Confessione is a research film, which aims at exploring the relationship between the individuals, the landscape, and its sounds. A hybrid shape between a documentary and performative movie, which looks at the gestures of the characters through a process of the consecration of their daily life.

INFO

Ogni Opera di Confessione 

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Mediterranea 16th - Errors Allowed


Errors Allowed, titolo della 16a Edizione della Biennale del Mediterraneo, è un progetto che nasce come un’indagine sul tema della conoscenza e nella fattispecie sui regimi di autoapprendimento come strumento di azione, di auto-organizzazione e auto-determinazione. 
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Errors Allowed, the title of the 16th edition of the Mediterranean Biennale, was a project conceived as a survey on the topic of knowledge and in particular based on the system of self-learning as a tool of self-organization and self-determination.

INFO

BJCEM  
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Mapping the future


Mapping the Future è un workshop che ha avuto come obiettivo quello di mappare il territorio circostante la Fabbrica del Vapore a Milano, alla ricerca di spazi, segni o pratiche che si confrontassero con l’idea di futuro, con l’obiettivo di uscire da una riflessione schiacciata sul presente.
Interrogarsi, da giovane artista, sullo spazio di vita e sulla propria figura in proiezione futura è una sfida molto ambiziosa che va controtendenza rispetto alla precarietà e al momento di crisi economico-sociale in cui viviamo.
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Mapping the Future was a workshop focused on the possibility to map the area surrounding Fabbrica del Vapore in Milan, searching for locations, signs or practices to reflect on the idea of future comparing it to the present.
For an artist, wondering about its life in the present and in the future is an ambitious challenge that collides against the worldwide crisis we are witnessing every day.

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Disorder it’s getting faster, moving faster now, it’s getting out of hand...


Disorder è un progetto nato in occasione del primo World Event Young Artists che si è tenuto a Nottingham (UK) nel del settembre del 2012.
Il concetto di Disorder è da intendersi secondo un’accezione positiva, come il potenziale derivante da una trasformazione, la creazione sottintesa in una fase di transizione. Disorder è il cambiamento che segue ad una crisi, ad uno stato di frizione, è lo scorrere tra una fase e la successiva.
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Disorder was a project conceived for the first World Event Young Artists that took place in Nottingham (UK) in September 2012.
Disorder had in this specific case a positive meaning: it was the potential that came from a transformation, a creation during a transition. Disorder was the image of the transformation that follows a crisis, it was a sort of flow that keeps going between two different phases.

INFO

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Nero


Nero è stato un contenitore di progetti che ha visto coinvolta l'intera città di Viterbo in una riflessione sul rapporto tra arte, politica e territorio.
La mostra Syrian Anonymous Exhibition raccontava la situazione e le condizioni entro le quale si muove la giovane scena artistica siriana.
La seconda edizione de La Ville Ouverte ha avuto luogo tra Genova e Viterbo. Qui cittadini, artisti e curatori sono stati coinvolti nell’auto-costruzione e nella rilettura di spazi urbani interessati da un processo di gentrificazione.
Gli spazi della cartellonistica pubblicitaria e i muri della città hanno poi ospitato il progetto dell'artista spagnolo Santiago Sierra 1000 carteles negros. Il progetto è stato presentato per la prima volta in Italia, dopo Londra e Berlino.
La mostra Prospectus infine, è una riflessione sul rapporto tra arte e anarchia.
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Nero was a project conceived for the entire community of the city of Viterbo inviting them to reflect on the relationship between art, politics and territory.
The project Syrian Anonymous Exhibition, in collaboration with the association AIN, was installed with the purpose to describe how young Syrian artists operate nowadays.
The second edition of La Ville Ouverte ran in two different cities in Italy: Genova and Viterbo. Viterbo hosted a sort of retractable “dome” inside Donna Olimpia Pamphili courtyard, holding events and debates.
The posters project 1000 Carteles Negros, by Santiago Sierra, hosted in Italy for the first time after London and Berlin, was installed in different public venues.
The exhibition Prospectus was, finally, a reflection on the relationship between art and anarchy.

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La Ville Ouverte 2 (Viterbo)


La seconda edizione de La Ville Ouverte si è concentrata sul tema dello spazio pubblico e sul ruolo critico dell’arte nella città contemporanea. Il workshop ha avviato una riflessione sulla riappropriazione dello spazio pubblico attraverso piattaforme di interazione e contaminazione dell’arte con tra i cittadini. Il ruolo passivo dello spettatore è stato perciò annullato per innescare circuiti di attivismo civico ed estetico all’interno della città.
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The second edition of La Ville Ouverte was focused on the topic of the public space and the role that the art has in nowadays city's life. The workshop had indeed the goal to developed a reflection on the appropriation of the urban space as a sort of platform of interaction and interconnection between the art and the citizens. 

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La Ville Ouverte 2 (Genova)


La tappa genovese de La Ville Ouverte 2 ha visto la realizzazione di un workshop/residenza nel quartiere della Maddalena. Qui il percorso ha dato luogo ad una proposta di riqualificazione di un area urbana della città che ha connotato l’arte come strumento di dialogo col territorio e con chi lo popola. Il quartiere della Maddalena, in grosse difficoltà economiche e sociali, è stato infatti ripensato come “Distretto della Creatività”.
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The second step of La Ville Ouverte 2 took place in Genova in the form of a workshop in the Maddalena's neighborhood. This area has been subject of a research to provide a complete requalification of its urban space using the art as tool able to generate cohesion and mutual identification with the territory and the local community. The Maddalena's district, in such a huge socio-economical difficulties, has been in fact re-imagined as sort of "District of creativity"

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Mantra


Il progetto di Thorsten Kirchhoff dal titolo Mantra, realizzato nel Giardino La Serpara (Civitella d'Agliano) dell'artista svizzero Paul Wiedmer, è un’installazione nella quale il tema del viaggio viene inteso come espressione di abbandono, ricerca interiore e desiderio, ma anche come possibilità di darsi uno spazio, inoppugnabile, per seguire le proprie istanze. E’ un invito ad azzardare che comporta il rischio ma, allo stesso tempo, una chance.
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Mantra, a project by the Danish, Italian based artist, Thorsten Kirchhoff, installed in the beautiful landscape of Giardino La Serpara (Civitella di’Agliano), was an installation focused on the concept of travelling as an idea of forsaking, an attempt to experience a full life's research and, at the same time, a manifestation of a deep desire: the one to give ourselves a place to follow our own deep needs. The work was at least an invitation to take a chance to risk.

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La forma della città


La forma della città è il titolo di un articolato progetto a lungo termine:
una mostra dal titolo Drawing a New Memoryspinn off di un catalogo precedentemente pubblicato; una residenza dal titolo La Ville Ouverte, nata con lo scopo di ripensare lo spazio pubblico, che ha ospitato una sessione di discussioni tra artisti, curatori e cittadini in una sorta di soggiorno allestito in una piazza temporaneamente occupata dalla performance-installazione intitolata Permesso di soggiorno (Visa card) dell'artista Alessandro Nassiri Tabibzadeh; un workshop il cui risultato è stato successivamente presentato nella sezione OFF della Biennale del Mediterraneo presso il Museo MACRO di Roma, con il progetto intitolato Game overflow.
La collaborazione con La Forma, progetto editoriale DIY, ha visto infine l’edizione di due numeri speciali: uno intitolato La Forma_o delle memorie delle città, e un'altro intitolato Thessaloniki pubblicato dopo il workshop realizzato nella città Greca e presentato anch'esso al museo MACRO. Qui gli artisti hanno pensato e (re)immaginato una nuova visione della città di Salonicco.
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La forma della città was the whole title of an articulated long term project, composed by several different projects.
The first part of the project consisted in the exhibition of the art works made for the book Drawing a New Memory already published the year before. The second part was a multidisciplinary residency program urban calledLa Ville Ouverte: a project born with the intention to re-think and re-imagine the idea of public space. La Ville Ouverte hosted a public program based on panel discussions between artists, curators and citizens in a sort of “living room” staged in a specific public space temporarily occupied with the performance/installation Permesso di soggiorno (Visa card) made by the Italian artist Alessandro Nassiri Tabibzadeh. The final outcome of urban's actions as well as the workshop, in which the artists were involved to, (Game Overflow) was then exhibit into the OFF section (events) of the 15th Young Mediterranean Biennial that took place in December 2011 at the MACRO Museum in Rome.
An editorial collaboration with La Forma, a DIY's publishing project edited by the Italian artist Tothi Folisi, finally contributed to the creation of two special issues: one specially published on the occasion of the exhibition Drawing a new memory, was entitled La Forma_o delle memorie delle città and another, with the title Thessaloniki published after the workshop made in Greece. This last one, that consisted in an imaginary vision of the city of Thessaloniki, was presented at MACRO as well.

INFO

BJCEM/Rome 
BJCEM/Thessaloniki 

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La Ville Ouverte


La Ville Ouverte è un progetto multidisciplinare che si prefigge di rileggere lo spazio pubblico e le dinamiche ad esso connesse attraverso declinazioni inconsuete e punti di vista fuori dal comune capaci di attivare reazioni e riflessioni in grado di ribaltare l’idea comune prodotta della fruizione quotidiana. La Ville Ouverte è un campo di ricerca e di confronto il cui scopo è produrre domande in un campo d’azione comune. E’ una metodologia. Una formulazione lavorativa che coniuga teoria e parassi (critica e curatela) mettendole sullo stesso piano. La Ville Ouverte ha ospitato dibattiti tra artisti, addetti ai lavori e cittadini in una piazza temporaneamente occupata dalla performance-installazione intitolata Permesso di soggiorno (Visa card) realizzata dall'artista Alessandro Nassiri Tabibzadeh. Un lavoro di strategia relazionale, una riflessione sulla difficoltà per gli stranieri di ottenere un visto affrontata portando provocatoriamente il divano di casa per strada e invitando i passanti a condividere azioni conviviali.
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La Ville Ouverte is a multidisciplinary project with the ambition to focus what the urban space and its dynamics are. Thanks to the unusual angle conveyed by the Art, the project has been able to generate reactions, reflections and new meanings in the ordinary daily life's fruition. La Ville Ouverte is also a residency project based on confrontation and dialogue; a focus on the artistic process, on the specific topic of the public space.
La Ville Ouverte is indeed a place to research, a method and a workshop activating the theory and the practice at the same time.
In a sort of “living room” staged in the public space, temporarily occupied with the installation/performance entitled Permesso di soggiorno (Visa card) made by the Italian artist Alessandro Nassiri Tabibzadeh, the project aimed, in its first edition, at focusing the concept of hospitality: the artist asked the authorization to occupy a specific public area with a sofa and chairs, inviting the passerby to perform as if they were at home.
The project became, at least, a platform for a public program based on panel discussions between artists, curators, and citizens.

INFO

YouTube 

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Drawing a new memory


Drawing a new memory è una pubblicazione edita nel 2010. Un resoconto sui primi cinque anni di programmazione realizzata con il progetto d'arte pubblica Cantieri d'Arte.
Drawing a new memory si divide in due parti: la prima è un insieme di 12 mini-storie inedite affidate al linguaggio di 12 artisti, mentre la seconda un riepilogo, attraverso la realizzazione di schede tecniche, dell’intera storia del progetto dalla 1ª alla 5ª edizione.
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Drawing a new memory is a book published in 2010. A survey on the first five years of the project made by Cantieri d’Arte.
The book was divided in two parts: the first one, conceived as a collection of 12 mini original stories using different languages (drawing, writing etc.) made by 12 artists, and the second part, composed by technical files, as a sort of summary of the first five years of the project.

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Visioni Urbane Contemporanee


Visioni Urbane Contemporanee è un progetto d'indagine sullo spazio e sugli spazi della città e nella fattispecie sugli spazi urbani di Viterbo nato con l’intenzione di analizzare il rapporto tra la città medievale all’interno delle mura, e la città contemporanea che si affaccia all’esterno. Il primo dei progetti è una rilettura del chiostro seicentesco del Museo Calori di Sangemini a Terni, con l’installazione Interno China dell’artista Flavio Favelli, mentre tutti gli altri si sviluppano negli spazi urbani di Viterbo: (sotto)passaggi ha analizzando il rapporto tra la città medievale all’interno delle mura, e la città contemporanea che si affaccia all’esterno. Il primo intervento è stato eseguito presso il sottopassaggio pedonale di Piazza Crispi, vero punto di congiunzione tra interno ed esterno, trasformato in una sorta di galleria urbana dal collettivo di artisti siciliani, Laboratorio Saccardi; murati fuori! il secondo, diramatosi invece lungo l’anello perimetrale esterno alle mura ha visto la presenza di una serie di poster installati negli spazi impiegati quotidianamente dalle pubblicità commerciali.
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Visioni Urbane Contemporanee was an investigation on the urban space and in particular on the urban space of the city of Viterbo, born with the intention to focus the relationship between the medieval city within the ancient walls, and the contemporary city that faces the outside. 
The first project was conceived as a reinterpretation of the 17th- Century cloister of the Museo dell'opera di Guido Calori in San Gemini in Terni thanks to the installation Interno China made by the italian artist Flavio Favelli. The rest of the projects was installed in the urban spaces of Viterbo: (sotto)passaggi, focused the relationship between the old medieval town inside the walls and the new town developed outside. The first intervention installed on the urban underpass of Piazza Crispi, was a critical hub that connected the ancient and modern town, then flipped in a sort urban art gallery by the temporary intervention of the Sicilian's collective Laboratorio Saccardi. The second intervention, murati fuori!, installed outside the perimeter of the walls, consisted in the presence of art posters replacing the commercial banners that usually decorate the city.

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Interno China


Interno China è il titolo dell’installazione che l'artista Flavio Favelli ha realizzato nel chiostro seicentesco del Museo dell’Opera di Guido Calori (San Gemini).
Il chiostro viene pensato da Favelli come metafora di uno spazio urbano, caratterizzato dalla presenza ingombrante del colore nero. L’opera, nel suo impianto minimale di straordinaria suggestione emotiva, si impone nello spazio occupandolo integralmente e sovvertendone così la consueta percezione. La calda architettura del quadriportico, con il quale è costretta “forzatamente” a dialogare, assume dunque eleganti contrasti tonali, insolitamente nuovi nel tessuto edilizio del borgo umbro.
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Interno China is the title of the installation made by the Italian artist Flavio Favelli in the 17th-Century cloister of the Museo dell'Opera di Guido Calori (San Gemini).
The cloister has been conceived by Favelli as a metaphor of an urban space, characterized by the bulky presence of the black colour. The work, in its minimal system of extraordinary emotional power, required the space occupying it in its entirety and thus subverting its usual perception. The warm architecture of the quadrangle, to which it is forced to dialogue, assumed, therefore, an elegant tonal contrast, unusually new in the urban space of the Umbrian village.

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La Città dei biSogni


La città dei biSogni rappresenta una lettura reticolare di spazi urbani concepiti come luoghi ove proiettare le aspirazioni di una comunità, i suoi sogni e le visioni individuali. L’intervento dell’arte ha in questo senso raccolto e costruito utopie di vivibilità rimaste fino ad allora incolte e sospese nella velocità e nel dispiegarsi del ritmo quotidiano.
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La città dei biSogni represented one of the possible interpretations of the urban spaces conceived as place to focus the desires of a community, its dreams and its visions. The Art helped to figure out possible visual utopias at that time still floating in the everyday life's routine.

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Ridisegnare i luoghi comuni


Ridisegnare i luoghi comuni rappresenta la possibilità di uno sviluppo e di un'interazione con la contemporaneità; di sperimentazione in continuo fermento creativo capace di rivitalizzare e alimentare il dibattito in una città, Viterbo, stretta tra le mura medievali e ancora fortemente legata alla sua tradizione. La sfida è stata quella di iniziare un confronto dialettico con la storia e la tradizione per aprire un dibattito in grado di porre domande che non cercano necessariamente risposte definitive ma una moltitudine di possibili interpretazioni.
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Ridisegnare i luoghi comuni was a chance to focus and interact with the present; an experience able to experiment and foster the debate in a medieval town as Viterbo is. The project aimed at support confrontation and a dialectical tension with the history and the tradition with the goal to open a debate able to set questions that do not necessarily looked for definitive answers but at least a multitude of possible interpretations.