A cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele
Lastation (Gagliano del Capo, Italy)
Il titolo della mostra, tratto dal taccuino di appunti per Memorie di Adriano di Marguerite
Yourcenar, individua nel tema della memoria e nella sua ricostruzione
attraverso gli strumenti della narrazione, il fil rouge dei quattro lavori presentati.
Dice Yourcenar: «Tutto ci sfugge. Tutti. Anche noi stessi. La mia stessa
esistenza, se dovessi raccontarla per iscritto, la ricostruirei dall’esterno, a
fatica, come se fosse quella di un altro. […] Qualunque cosa si faccia, si
ricostruisce sempre il monumento a proprio modo, ma è già molto adoperare
pietre autentiche. Ogni essere che ha vissuto l’avventura umana, sono io».
Seppur da latitudini
differenti, i quattro lavori in mostra rielaborano la memoria e il ricordo ad
essa connesso attraverso meccanismi formali di verosimiglianza che, seppur
partendo dall’universo narrativo della realtà, la rimettono in discussione
creandone una completamente nuova.
Arachne di Romina De Novellis è un lavoro di
ricerca tradotto formalmente in una performance. Una camminata che ha visto
protagonista l’artista e un gruppo di donne che si sono spontaneamente aggiunte
nel corso del tragitto che va da Galatina a Santa Maria di Leuca. La
performance è stata filmata e documentata con la realizzazione di alcune
fotografie che sono parte integrante del progetto finale. L’opera è un’analisi,
attraverso il corpo, delle tarantate contemporanee e del genere femminile in
terra Salentina e nel contesto del Mediterraneo.
In occasione della
mostra verrà presentato il film e due delle immagini fotografiche.
Romina De Novellis, Arachne,
performance da Galatina a Punta Ristola, photo credits De Novellis/Bordin,
2018, courtesy Ramdom e l’artista
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En Route to the South – parallel migrations di Elena Mazzi e Rosario Sorbello è un progetto in progress in corso dal 2015 che si basa sulla giustapposizione tra la pratica dell’apicoltura nomade e il fenomeno della migrazione umana. Nel caso specifico di Gagliano del Capo e del territorio salentino, il progetto si concentra sulla condizione in cui versa l’apicoltura locale, costretta a sostituire il tradizionale metodo di allevamento stanziale con quello del nomadismo, a causa di scelte economiche, politiche e di gestione ambientale (monocoltura dell’ulivo) che hanno compromesso quella biodiversità del territorio necessaria alla produzione di miele.
Già presentata in forma di performance/lecture presso il frantoio ipogeo “La fadea”, l’opera
verrà restituita questa volta nella sua totalità mostrandone i diversi
elementi: disegni, testo, audio e arnia.
Elena Mazzi, Rosario Sorbello, En
route to the South, Moving land, tecnica mista su carta, 25 x 33 cm,
2018, courtesy Ramdom, gli artisti e Ex Elettrofonica
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OLGA
(Outdoor Lab for Gathering the Absence), di Lia
Cecchin, intende riflettere sul concetto di ricordo e sulla condizione di
migranti dei cittadini di Gagliano del Capo. Molti locali, infatti, per
mancanza di lavoro si sono dovuti trasferire altrove e i più giovani per
ragioni di studio si spostano e a volte tornano.
Avvalendosi di una app preesistente (FlashFace)
che utilizza il linguaggio di programmazione che da qualche anno viene
utilizzato anche dalla polizia nella costruzione degli identikit, OLGA vuole
mettere lo spettatore di fronte alla formalizzazione del proprio ricordo
attraverso la ricostruzione di un volto. Un ritratto apparentemente perfetto e
realistico, ma al contempo insidioso e fallace.
Scarcagnuli, di Riccardo
Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, è infine un radio documentario parte
di un progetto a lungo termine sui paesaggi
sonori e le testimonianze orali di specifiche comunità. A Gagliano
del Capo è stato già presentato in forma di cinema senza immagini presso il Bar
2000 e di passeggiata sonora collettiva. Per la mostra assumerà la forma di un
luogo d’ascolto intimo in uno spazio aperto.
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Lia Cecchin, OLGA (Outdoor Lab for
Gathering the Absence), Installazione, materiali vari, Central Bar,
Gagliano del Capo (LE - Italy), 2019, photo credits Pierpaolo Luca,
courtesy Ramdom e l’artista
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The title of the exhibition, taken from the notebook Memorie di Adriano by Marguerite Yourcenar, speaks to the topic of the memory and its renegotiation through the mechanism of narration. This is the fil rouge of the four works presented.
Says Yourcenar: «Everything
escapes us. All. Even ourselves. My very existence, if I had to tell it in
writing I would reconstruct with difficulty as if it were that of another.
[...] Whatever you do, you always reconstruct the monument in your own way. The
stones of reality are only the starting point. Every being who has lived the
human adventure is me».
From different perspectives,
the four works re-call the idea of memory through the formal mechanisms of
verisimilitude as strategies that calls into question the possibility of a new
reality.
Artists
and works on display: Lia Cecchin, OLGA (Outdoor Lab for Gathering the Absence); Romina De Novellis, Arachne; Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo,
Scarcagnuli;
Elena Mazzi e Rosario Sorbello, En Route to the South - parallel
migrations
Riccardo Giacconi Scarcagnuli, Bar
2000, Gagliano del Capo (LE - Italy), 2019, photo credits Pierpaolo Luca,
courtesy Ramdom e gli artisti
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Lia Cecchin, OLGA, installazione ambientale, Lastation |
Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, 'A terra noscia è nnu mostru de mare (Scarcagnuli), scritta proiettata su muro |
Elena Mazzi e Rosario Sorbello, En route to the South - parallel migrations, installazione ambientale, Lastation |
Romina De Novellis, Arachne, Film + Fotografie, installazione ambientale, Lastation |
INFO
A cura di / Curated by: Claudio Zecchi e Paolo Mele
La mostra è realizzata
grazie al
supporto della / The exhibition is supported by Regione Puglia.
Tutte le opere sono state prodotte e realizzate
grazie al supporto del bando / All artworks have been supported by SIAE | Sillumina Copia privata per i
giovani, per la cultura e MiBAC.