La desinenza estinta

Un progetto di / A project by Lucia Veronesi

Curato e prodotto / Curated and produced by Ramdom 




La desinenza estinta è un progetto dell’artista Lucia Veronesi curato e prodotto da Ramdom. 

Il progetto nasce come ampia riflessione sul rapporto tra la storia della scienza nelle sue implicazioni socio-politiche, la botanica e il linguaggio. Oltre ad una fase di ricerca nelle Istituzioni dei Paesi partner coinvolti, il progetto prevede la realizzazione di un’opera che consiste in un arazzo e un video.

Premessa storica
Fino al Medioevo, la conoscenza scientifica era un’esclusiva maschile. Con una sola eccezione: la botanica. Dall’antichità, la donna conosceva gli usi delle erbe, nella medicina e nelle arti magiche. 
Il Seicento e il Settecento aprono nuovi spazi alle donne, che per la prima volta possono contare su un’istruzione, e compiono, in rari casi, i primi viaggi di formazione. 
Nell’Ottocento cominciano a circolare i primi manuali per viaggiatori, con istruzioni per la raccolta di reperti, osservazione e catalogazione di popoli, animali e piante.
Alcune donne di diverse nazionalità, anche italiane, viaggiano in Europa, Asia e Africa, ma i loro scritti non sono menzionati quasi mai nelle bibliografie dei viaggiatori dell’epoca. Il loro apporto al sapere viene rimosso. 
È una cancellazione storica che ha una impressionante analogia con ciò che sta succedendo oggi a molte specie vegetali, usate da popolazioni indigene: spariscono le lingue, spariscono i nomi delle piante e, con essi, spariscono i saperi farmaceutici tradizionali.

Il presente
In uno studio recente, l’Università di Zurigo ha censito 3.500 specie vegetali a rischio di estinzione, in Amazzonia, Nuova Guinea e America del Nord. Le popolazioni indigene le usano per preparare farmaci: sono contenute in circa dodicimila medicine tradizionali. 
Il punto sorprendente di questa ricerca è il nesso fra la lingua, i vegetali e il loro uso farmaceutico. Infatti in quei territori si parlano più di duecento lingue diverse: molte di queste piante sono conosciute ciascuna da una singola comunità, cosicché, quando quella comunità si estingue e la sua lingua muore, spariscono anche i nomi che identificano quelle piante e, con essi, i saperi tradizionali necessari per il suo sfruttamento farmaceutico. 
In un altro studio attualmente in corso, un pool di Università di tutto il mondo (coordinate dal Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre) sta cercando di rimettere in vita semi di piante estinte, per recuperare le loro qualità preziose che sono il frutto di milioni di anni di evoluzione. 

Crediti
Il progetto è realizzato in collaborazione con il Nordenfjeldske Kunstindustrimuseum MiST (Trondheim, Norvegia) e con il sostegno dell’Università di Zurigo - Dipartimento di botanica sistematica ed evoluzionistica e Dipartimento di biologia evoluzionistica e studi ambientali (Zurigo, Svizzera); Goldsmiths University (Londra, UK); Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna (Museo di destinazione dell'opera). 

Il progetto è sostenuto dall’Italian Council (12.a Edizione, 2023) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura.

INFO