La Crita è Mia: On Material and Materiality
A cura di Vessel in collaborazione con Ramdom
Museo della ceramica
Cutrofiano
La Crita è Mia: On Material and Materiality è un workshop che si è tenuto al Museo della Ceramica di Cutrofiano. L’evento ha segnato la fine della residenza artistica di Raghad Saqfalhait, artista selezionata da Vessel Art Project per lo scambio di residenze del programma Soil Futures presso KORA – Centro del Contemporaneo.
Dopo sei settimane in residenza, l’artista ha condiviso il suo lavoro di ricerca sulla geografia dell’argilla in connessione con l’evoluzione culturale, sociale, economica e urbana di Cutrofiano e del suo territorio. L’artista ha condiviso pubblicamente la ricerca in conversazione con vari ospiti tra cui Francesco Meo, direttore scientifico del Museo Diffuso di Borgo Terra e del Parco Archeologico di Muro Leccese, Salvatore Matteo ex-direttore del Museo della Ceramica di Cutrofiano e Donato Colì, ceramista.
A seguito un workshop con l’argilla e altri materiali per creare una scultura collettiva che verrà donata al Museo.
Soil Futures è un’iniziativa di Arts Catalyst, Riwaq Centre for Architectural Conservation, Sakiya -Art/Science/Agriculture, Struggles for Sovereignty, and Vessel Art Project.
Soil Futures è finanziato dal British Council International Collaboration Grants, che hanno lo scopo di sostenere le organizzazioni britanniche e straniere a collaborare a progetti artistici internazionali.
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La Crita è Mia: On Material and Materiality is a workshop that took place at the Ceramics Museum in Cutrofiano. The event marked the end of the residency of Raghad Saqfalhait, the artist selected by Vessel Art Project for the residency exchange of the Soil Futures programme hosted by KORA - Centro del Contemporaneo.
After six weeks in residency, the artist shared her research work on the geography of clay in connection with the cultural, social, economic and urban evolution of Cutrofiano and its territory. The artist shared the research in conversation with various guests including Francesco Meo, scientific director of the Museo Diffuso di Borgo Terra and the Archaeological Park of Muro Leccese, Salvatore Matteo former director of the Cutrofiano Ceramics Museum, and Donato Colì, ceramist.
A workshop using local clay and other materials to create a collective sculpture that will be donated to the Museum took place afterward.
Soil Futures is an initiative of Arts Catalyst, Riwaq Centre for Architectural Conservation, Sakiya -Art/Science/Agriculture, Struggles for Sovereignty, and Vessel Art Project.
Soil Futures is funded by the British Council International Collaboration Grants, which are designed to support UK and overseas organisations to collaborate on international arts projects.
INFO
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i-Portonus
KORA-Centro del Contemporaneo
Castrignano de' Greci
Ramdom è tra le istituzioni vincitorici del programma di mobilità europea di i-Portunus. Accoglierà in residenza presso gli spazi di KORA-Centro del Contemporaneo quattro artisti internazionali: Analou (Ana Luìsa Gouveia Caldeira), Billy Roch, Theodopoulos Polyviou, Thomas Nicolau.
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INFO
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Call for Curators
Decentering Curatorial Practices
INFO
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Le Stanze di Ramdom
Lastation
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| Jacopo Rinaldi, Intervallo / Nuvola Ravera, Fine |
Base e quartier generale di Ramdom, Lastation ospita una selezione di opere realizzate dagli artisti nel corso degli ultimi dieci anni di lavoro.
Luogo di ospitalità, accoglienza, ricerca e confronto, Lastation ha ospitato numerosi artisti nazionali e internazionali. L'allestimento cerca di creare un senso dell'abitare intimo accoglieno un'opera per ogni stanza con l'intenzione di ricostruire la stessa atmosfera.
Le opere, che fanno parte della collezione di Ramdom, rappresentano una ricerca specifica sul tema delle cosiddette "Terre Estrme" e un patrimonio teso a valorizzare il territorio sia dal punto di vista geografico che antropologico mettendolo al centro di un ragionamento che parte dall'estremo lembo di terra a sud-est d'Italia ma si estende su tutto il Mediterraneo.
Alle opere di Alessandro Carboni, Carlos Casas, Luca Coclite, Nuvola Ravera e Jacopo Rinaldi si aggiunge, dopo essere stata installata nello spazio pubblico antistante l'Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca e Punta Cannone a Tricase porto, MNEMOSCOPIO di Emilio Vavarella. Quest'ultima prodotta nel 2020, approfondisce il tema del rapporto tra memoria e tecnologia.
Nel momento della sua installazione presso Lastation, l'opera, ripossa dalla sua dimensione pubblica, svolge allo stesso tempo una funzione concettuale di documentazione del processo di ricerca da una parte e da catalizzatore delle esperienze pregresse e appena passate dall'altra.
La mostra è sostenuta dal progetto "Sosteniamo la Cultura in Puglia", promossa dal Teatro Pubblico Pugliese e Regione Puglia - Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40 articolo 15 comma 3 - Investiamo nel vostro futuro.
INFO
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OTEonline
Lastation and Ramdom
Lastation and Ramdom present OTEonline - a selection of audio-video artworks produced, promoted and selected among those belonging to the archive of the Osservatorio sulle Terre Estreme and in Ramdom's collection. Due to the stop of our activities and stay at homes for the health emergency and the common good, Lastation and Ramdom invite you to travel and reflect on the complex and sometimes decadent beauty of the Apulian territory where we live and work.
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2'' Deep 2" Wide
A project by Frédéric Xavier Liver
Curated by Claudio Zecchi
Lincoln (UK)
(Temporarily suspended due to COVID-19)
With 2'' Deep 2'' Wide Frédéric Xavier Liver continues his research on playgrounds in public spaces. Starting from the signs and symbols of basketball, the objective will be, through a series of workshops, to rethink and turn away certain elements of the playground, such as lines, nets, jerseys, etc. The project will be activated by the selection of 8 artists – a basketball team is made by 5 players – so we will be looking for potential cooperation with the local communities and University of Lincoln students. Artists will then be invited to express their imagination in order to create their ideal jersey and playground, and share this new space in a collective performance. The playground will be a privileged space for physical training, but also a meeting place and a shared aesthetic experience.
The research residency will also be an opportunity to connect with other artists and curators from across the UK and Europe. Taking place in the beautiful and historic city of Lincoln. Lincoln boasts a stunning medieval cathedral, and Cultural Quarter which includes Lincoln Drill Hall, The Collection and Usher Gallery; home to work by Turner and Lowry.
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Mediateca OTE - Osservatorio sulle Terre Estreme
Ramdom / Lastation
Gagliano del Capo (LE, Italy)
La Mediateca Osservatorio sulle Terre Estreme rappresenta un importante punto di riferimento e strumento di ricerca per artisti, studiosi e semplici appassionati che intendano indagare il tema delle produzioni e fruizioni contemporanee d’arte in contesti periferici.
L’allestimento attuale, e non definitivo, è stato pensato quasi come mostra all’interno della mostra: l’apertura della Mediateca Osservatorio sulle Terre Estreme ha felicemente coinciso con l’inaugurazione di Tutto ci sfugge e questo ci ha orientati, quasi in modo istintivo, a presentare non uno spazio di lavoro, quale in realtà è, ma una sorta di esposizione che restituisca, anche visivamente, ciò che lo spazio conserva e mette a disposizione, ossia, in ultima analisi, il prodotto delle ricerche fin qui svolte, che si sono concentrate, come già detto, sul tema del Paesaggio/Territorio. Una sorta di punto, quasi un confine se si vuole, dal quale ripartire potendo contare su un pezzo, un bel pezzo in verità, di lavoro già compiuto.
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Dancing on the surface of the leaf torn from a selected volume
The Florist
Bunkers Hill38 HockleyEngland, NG1 1FP, Nottingham (UK)
INFO
Public Sphere: Process and Practices
The book is also available at Inc.Livros E Edições De Autor, Porto (Portugal)
INFO:
http://blog.inc-livros.pt/
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Public Sphere: Process and Practices
Colectivo casadalapa
June 2017, São Paulo (Brazil)
(book launch)
Territórios Confluentes – Apresentação de processos artísticos em espaços públicos e privados – Cláudio Zecchi (Itália)
Com o apoio do BJCEM e criado por Claudio Zecchi, “Public Sphere: Process and Practices” (Esfera pública: Processo e práticas) é o terceiro capítulo de um projeto discursivo concebido como uma narração de longo curso e conhecido como “Práticas como intersecção em ambiente frágil”. A Casadalapa e curador italiano convidam o público para descobrir este percurso durante uma palestra sobre a metodologia e os tópicos baseados principalmente na relação entre arte e esfera pública, focada na linguagem. Claudio Zecchi também irá apresentar o livro “Public Sphere: Process and Practices”, uma espécie de pequeno vocabulário performativo, feito pela participação de artistas, curadores, diretores da instituição e do público em geral durante sua residência em Nottingham. O livro, como parte do processo, é o resultado de conversas entre o curador e o artista visual e designer Roberto Memoli.
INFO
Abingdon Studios, February 24th-26th, Blackpool (UK)
(residency)
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Public Sphere: Process and Practices. Un Incontro con Claudio Zecchi.
A cura di Giorgia Noto.
Studio Co-Co, February 4th, Rome (Italy)
(book launch)
Lo studio di progettazione grafica Co-Co è lieto di ospitare nel suo spazio in zona Pigneto, a Roma, il primo di una serie di appuntamenti che durante il corso di quest'anno si svolgeranno in diverse parti dell'Europa per presentare al pubblico il libro “Public Sphere: process and practices” del curatore Claudio Zecchi.
Per chi interessato ad acquistare una copia è possibile scrivere alla seguente mail:
laterale.rg@gmail.com
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The launch of the book “Public Sphere: process and practices” at studio Co-Co in Rome is the first appointment of a series that will happen over the entire year across Europe.
For those interested to buy a copy of the book, please write at the following e-mail:
laterale.rg@gmail.com
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Nomadismo culturale - The Others Art Fair
Lastation e Ramdom presentano OTEonline - una rassegna audio-video di opere prodotte, promosse e selezionate tra quelle presenti nell’archivio dell’Osservatorio sulle Terre Estreme e nella collezione di Ramdom. In questo momento in cui ci viene richiesto di fermare le nostre attività e rimanere nelle nostre abitazioni per l’emergenza sanitaria e dunque per il bene comune, Lastation e Ramdom vogliono continuare a farvi viaggiare e riflettere sulla bellezza, complessa e a volte decadente, del territorio pugliese in cui ci troviamo a vivere e lavorare.
Lo faremo attraverso i lavori che tanti artisti hanno realizzato durante il periodo trascorso in residenza nelle Terre Estreme.
A partire da lunedì 14 marzo ogni opera selezionata dall’archivio OTE verrà resa fruibile alla visione e all'ascolto del pubblico per una settimana sul sito di Lastation
L’OTE raccoglie e rende disponibile quanto prodotto da Ramdom sin dalla sua fondazione (2011) e nello specifico dal 2014, anno in cui è stato lanciato il programma Indagine sulle Terre Estreme.
Per maggiori info https://www.ramdom.net/mediateca/
Per maggiori info https://www.ramdom.net/mediateca/
Si comincia con Imaginary Holidays, di Luca Coclite disponibile immediatamente alla visione sul sito di Lastation e sul nostro canale ufficiale vimeo fino a domenica 22 marzo.
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Lastation and Ramdom present OTEonline - a selection of audio-video artworks produced, promoted and selected among those belonging to the archive of the Osservatorio sulle Terre Estreme and in Ramdom's collection. Due to the stop of our activities and stay at homes for the health emergency and the common good, Lastation and Ramdom invite you to travel and reflect on the complex and sometimes decadent beauty of the Apulian territory where we live and work.
We will do it thank to the artworks that artists have made during the period of residence spent in the Extreme Lands.
Starting from Monday, March 14th each artwork selected from OTE's archive will be available for a week free view and listening on the Lastation website.
OTE gathers and makes available what Ramdom has produced since its foundation (2011) specifically since 2014, the year when the Investigation on the Extreme Lands program was launched.
For more info https://www.ramdom.net/mediateca/
For more info https://www.ramdom.net/mediateca/
OTEonline program starts with Imaginary Holidays, by Luca Coclite. You can watch it on Lastation website and on our Vimeo official profile from today until Sunday 22 March.
Carlos Casas, Faro
Andrew Friend, Crossing two seas
Romina De Novellis, Arachne
Brett Swenson, La Vora
Andreaco, Parata per il paesaggio
Matthew Wilson, Things in common between Dreams and Animal Behavior
INFO
Romina De Novellis, Arachne
Brett Swenson, La Vora
Andreaco, Parata per il paesaggio
Matthew Wilson, Things in common between Dreams and Animal Behavior
INFO
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2'' Deep 2" Wide
A project by Frédéric Xavier Liver
Curated by Claudio Zecchi
Lincoln (UK)
(Temporarily suspended due to COVID-19)
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| IN THE PAINT / Piccoli Italiani Crescono; Installation of a Net, Neons and Basketball Ball. 2018 |
With 2'' Deep 2'' Wide Frédéric Xavier Liver continues his research on playgrounds in public spaces. Starting from the signs and symbols of basketball, the objective will be, through a series of workshops, to rethink and turn away certain elements of the playground, such as lines, nets, jerseys, etc. The project will be activated by the selection of 8 artists – a basketball team is made by 5 players – so we will be looking for potential cooperation with the local communities and University of Lincoln students. Artists will then be invited to express their imagination in order to create their ideal jersey and playground, and share this new space in a collective performance. The playground will be a privileged space for physical training, but also a meeting place and a shared aesthetic experience.
The research residency will also be an opportunity to connect with other artists and curators from across the UK and Europe. Taking place in the beautiful and historic city of Lincoln. Lincoln boasts a stunning medieval cathedral, and Cultural Quarter which includes Lincoln Drill Hall, The Collection and Usher Gallery; home to work by Turner and Lowry.
With Michael Jordan's jersey on our shoulders, a ball in hand, led by Robert Filliou's Principle of Equivalence, we will try to define and craft our playground to be able to share it and play together over the following days. Whether you are curious, a student, a teacher, an artist, an institution or a member of the public, come and play with us.
For more information about the residency, please download the full brief, which includes an indicative timetable, as well as eligibility and selection criteria. Please note that artists must be aged between 18-30 on 13th April to apply for this opportunity.
Participating artists will receive £100 towards their attendance. UKYA will provide suitable accommodation (this is generally offered on a shared basis) and meals for the duration of the research residency and up to £50 per person for return train travel costs to Lincoln.
Please follow the link below to the online application form. Please note that you cannot save this form and return to it later, so we recommend composing your answers in a word document and pasting these into the form when you are ready to submit.
If you have any access requirements or are having difficulty using the application form, please reach out to Laura by email: laura@ukyoungartists.co.uk
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Mediateca OTE - Osservatorio sulle Terre Estreme
Ramdom / Lastation
Gagliano del Capo (LE, Italy)
La Mediateca Osservatorio sulle Terre Estreme rappresenta un importante punto di riferimento e strumento di ricerca per artisti, studiosi e semplici appassionati che intendano indagare il tema delle produzioni e fruizioni contemporanee d’arte in contesti periferici.
Qui è raccolto e reso disponibile il lavoro
svolto da Ramdom a partire dalla sua fondazione (2011) e, più in particolare, dal
2014, anno di avvio del programma Indagine sulle Terre estreme. Al suo interno, tanti artisti, curatori,
operatori culturali e abitanti del luogo hanno preso parte a un processo di
analisi e rilettura critica sui temi dei Paesaggi e Territori, intesi tanto
nella loro dimensione fisica, quanto nelle accezioni antropologiche e sociali.
Nel dettaglio, il patrimonio della Mediateca
si compone delle opere
prodotte negli anni da tutti gli artisti in residenza, dei loro materiali di
processo e della documentazione delle molteplici attività svolte finora da
Ramdom. A questo fulcro specifico e originale, si aggiunge una – ancora –
piccola, ma preziosa e interessante selezione di libri, cataloghi e periodici
che va implementandosi, come d’altronde il resto del patrimonio, anche grazie
alle donazioni di Case Editrici e autori.
L’allestimento attuale, e non definitivo, è stato pensato quasi come mostra all’interno della mostra: l’apertura della Mediateca Osservatorio sulle Terre Estreme ha felicemente coinciso con l’inaugurazione di Tutto ci sfugge e questo ci ha orientati, quasi in modo istintivo, a presentare non uno spazio di lavoro, quale in realtà è, ma una sorta di esposizione che restituisca, anche visivamente, ciò che lo spazio conserva e mette a disposizione, ossia, in ultima analisi, il prodotto delle ricerche fin qui svolte, che si sono concentrate, come già detto, sul tema del Paesaggio/Territorio. Una sorta di punto, quasi un confine se si vuole, dal quale ripartire potendo contare su un pezzo, un bel pezzo in verità, di lavoro già compiuto.
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The Multimedia Library Observatory on the Extreme Lands is
an important reference and research tool for artists and researchers as well as
enthusiasts who want to investigate contemporary art productions and their uses
in peripheral contexts.
Here
we gather and make available the work made by Ramdom since it’s foundation
(2011) and specifically since 2014, the year in which the Investigation on the Extreme Lands program was
launched. So far many artists, curators, cultural operators, and local inhabitants
have taken part in a process of critical analysis and re-reading of the theme
of Landscape and Territory through physical,
anthropological and social meanings.
The Mediateca‘s heritage consists of the works produced
over the years by all the artists in residence, including their process
materials and the documentation of the many activities made so far by Ramdom.
In addition to this central collection, a small but precious and interesting
selection of books, catalogs, and periodicals are housed here thanks to the
donations of publishers and authors.
The
current, ongoing, layout has been conceived almost as an exhibition in the
exhibition. The opening of the Multimedia library Observatory on the Extreme
Lands happily coincide with the inauguration of Everything escapes us. This occasion has driven us,
almost instinctively, to not present a real workspace, as it will be, but a
sort of curated space with the artworks so far made by artists and researchers
that Ramdom has hosted. The selection has at its core the theme of Landscape / Territory, a sort of border or trigger if
one wants, to push forth the research already completed at Lastation.
INFO
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Dancing on the surface of the leaf torn from a selected volume
The Florist
Bunkers Hill38 HockleyEngland, NG1 1FP, Nottingham (UK)
Last spring in St. Ives Cornwall, UKYA ran our second ‘Weekender’ residency, curated by Claudio Zecchi in collaboration with Chiara Dellerba and Garth Gratrix. In this performative talk, the curators use the zine as a device to instigate and trigger an immersive and performative discussion, seeking to re-think and re-define the Cornish Weekender atmosphere with the participation of the artists and the public.
The presentation, an exercise proposed in the form of a card game, is aiming to actively engage the imagination of the public – both artists already participating in St. Ives and the general public – as an act of believing.
Come play with us!
INFO
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All Points South
Cabaret Voltaire
October 11, Zurich (Switzerland)
Iniziative, idee e opportunità legate all’arte contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Puglia e Sicilia.
Organizzazione: Marco Antonini in collaborazione con l’IIC di Zurigo
Relatori: Simone Ciglia, Vanessa Saraceno, Claudio Zecchi
Nel corso dell’evento saranno presentate alcune fra le più interessanti iniziative, residenze e festival d'arte contemporanea nel Sud Italia. Tre curatori emergenti, ciascuno attivo nei rispettivi ambiti regionali, si uniranno a Marco Antonini per illustrare scenari e prospettive per l'arte contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Puglia e Sicilia. Unitevi alla conversazione per scoprire con noi il lavoro e la vision di operatori culturali e imprenditori impegnati a rivalutare gli incomparabili contesti urbani, rurali e naturali del Mezzogiorno italiano.
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Contemporary art initiatives, ideas and opportunities in the Italian South. Case studies: Abruzzo, Basilicata, Puglia, Sicilia.
Organized by Marco Antonini.
Presenting curators: Simone Ciglia, Vanessa Saraceno, Claudio Zecchi.
October 11, 2018. 6 pm, Cabaret Voltaire, Zurich. Free Entrance. Language: English and Italian.
Organized by Marco Antonini.
Presenting curators: Simone Ciglia, Vanessa Saraceno, Claudio Zecchi.
October 11, 2018. 6 pm, Cabaret Voltaire, Zurich. Free Entrance. Language: English and Italian.
This event will introduce some of the most interesting contemporary art initiatives, residencies and festivals in Southern Italy. Keynote presentations and a conversation moderated by Marco Antonini will focus on case studies in Abruzzo, Basilicata, Puglia and Sicilia. Join us to meet the presenting curators, hear their insights and salute the work and vision of the fiercely independent cultural operators and entrepreneurs reinvesting in the unique urban, rural and natural landscapes of the Italian Mezzogiorno.
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Cornish Weekender
Porthmeor Studios
April 2018, St. Ives (Cornwall, UK)
Cross-disciplinary residency. Institutionally supported by UKYA.
INFO
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Public Sphere: Process and Practices_The Sao Paulo Spin-off
PIVÔ Open Studio
June 2017, São Paulo (Brazil)
(book presentation)
Supported by BJCEM (Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée) and curated by Claudio Zecchi, “Public Sphere: Process and Practices” is the third chapter of a discursive nomadic research conceived as a long-term narration and known as “Practices as an Intersection in a Fragile Environment”.
INFO
(book presentation)
Supported by BJCEM (Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée) and curated by Claudio Zecchi, “Public Sphere: Process and Practices” is the third chapter of a discursive nomadic research conceived as a long-term narration and known as “Practices as an Intersection in a Fragile Environment”.
Focusing on the relationship between art and the public sphere, this project was the culmination of months of conversations with artists, curators, institutions and communities across the city of Nottingham (UK) undertaken by Italian curator Claudio Zecchi.
Seeking to explore the fragile relationship between these two entities, this project in the form of a game, aimed to unearth how art engages with the local area and community, and the legacy of these relationships.
The book as a final result is a sort of performative vocabulary made in conversations with the visual artist and designer Roberto Memoli.
Ready to be re-thought, the three words can be continuously re-negotiated, re-wrote and re-invented.
COME IN AND PLAY!
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Apoiada pela BJCEM (Bienal de jovens criadores da Europa e do Mediterrâneo) e com curadoria de Claudio Zecchi, "Esfera Pública: Processos e Práticas" é o terceiro capítulo de uma pesquisa nómada discursiva concebida como uma narração de longo prazo e conhecida como "Práticas como uma Interseção em um Ambiente Frágil".
Com foco na relação entre arte e esfera pública, este projeto foi o ponto culminante de meses de conversações com artistas, curadores, instituições e comunidades em toda a cidade de Nottingham (Reino Unido) realizadas pelo curador italiano Claudio Zecchi.
Buscando explorar a frágil relação entre essas duas entidades, este projeto sob a forma de um jogo, visou descobrir como a arte se relaciona com a comunidade e o ambiente local e o legado dessas relações.
O livro apresenta como resultado final uma espécie de vocabulário performativo feito através de conversações com o artista visual e designer Roberto Memoli.
Pronto para ser repensado, as três palavras podem ser re-negociadas continuamente, reescritas e reinventadas.
VENHA E JOGUE!
INFO
Public Sphere: Process and Practices
The book is also available at Inc.Livros E Edições De Autor, Porto (Portugal)
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| Inc.Livros E Edições De Autor, Porto |
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| Inc.Livros E Edições De Autor, Porto, photo Matteo Ottocento |
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| Inc.Livros E Edições De Autor, Porto, photo Matteo Ottocento |
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| Inc.Livros E Edições De Autor, Porto, photo Matteo Ottocento |
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| Inc.Livros E Edições De Autor, Porto, photo Matteo Ottocento |
INFO:
http://blog.inc-livros.pt/
Public Sphere: Process and Practices
Colectivo casadalapa
June 2017, São Paulo (Brazil)
(book launch)
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| Photo Courtesy Willem Dias, casadalapa |
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| Photo Courtesy Willem Dias, casadalapa |
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| Photo Courtesy Willem Dias, casadalapa |
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| Photo Courtesy Willem Dias, casadalapa |
Com o apoio do BJCEM e criado por Claudio Zecchi, “Public Sphere: Process and Practices” (Esfera pública: Processo e práticas) é o terceiro capítulo de um projeto discursivo concebido como uma narração de longo curso e conhecido como “Práticas como intersecção em ambiente frágil”. A Casadalapa e curador italiano convidam o público para descobrir este percurso durante uma palestra sobre a metodologia e os tópicos baseados principalmente na relação entre arte e esfera pública, focada na linguagem. Claudio Zecchi também irá apresentar o livro “Public Sphere: Process and Practices”, uma espécie de pequeno vocabulário performativo, feito pela participação de artistas, curadores, diretores da instituição e do público em geral durante sua residência em Nottingham. O livro, como parte do processo, é o resultado de conversas entre o curador e o artista visual e designer Roberto Memoli.
INFO
Territorio Casa da Lapa
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Public Sphere: Process and Practices
Farenheit 39 edition 7
From May 19th to 21st, 2017, Ravenna (Italy)
(book launch)
INFO
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Public Sphere: Process and Practices
Farenheit 39 edition 7
From May 19th to 21st, 2017, Ravenna (Italy)
(book launch)
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| Immagine da allestimento |
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| Immagine da allestimento |
Fahrenheit
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Public Sphere: Process and Practices
History, Conflict, Dream and Failure - 18 Young Artists Biennale, Parallel Projects
Former residence of Envor Hoxha, May 8th 2017, Tirana (Albania)
(book launch)
Supported by BJCEM and created by Claudio Zecchi, Public Sphere: Process and Practices is the 3rd chapter of a discursive project conceived as a long-term narration and known as Practices as an Intersection in a Fragile Environment. The curator invites the public of Mediterranea 18 to discover this chapter during an instructive talk on the topic of the relationship between art and the public sphere. Claudio Zecchi will also share the book of the same title, which is a little performative vocabulary made by the participation of artists, curators, Institution's Directors and the general public during hi two-month residency in Nottingham. The book, as part of the process, is the result of conversations between the curator and the visual artist and designer Roberto Memoli.
INFO
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Public Sphere: Process and Practices
History, Conflict, Dream and Failure - 18 Young Artists Biennale, Parallel Projects
Former residence of Envor Hoxha, May 8th 2017, Tirana (Albania)
(book launch)
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| Informal presentation, photo Courtesy Antonel Binaj |
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| Informal presentation, in dialogue with Stefano Romano, photo curtesy Antonel Binaj |
Supported by BJCEM and created by Claudio Zecchi, Public Sphere: Process and Practices is the 3rd chapter of a discursive project conceived as a long-term narration and known as Practices as an Intersection in a Fragile Environment. The curator invites the public of Mediterranea 18 to discover this chapter during an instructive talk on the topic of the relationship between art and the public sphere. Claudio Zecchi will also share the book of the same title, which is a little performative vocabulary made by the participation of artists, curators, Institution's Directors and the general public during hi two-month residency in Nottingham. The book, as part of the process, is the result of conversations between the curator and the visual artist and designer Roberto Memoli.
INFO
YouTube
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Blackpool Weekender 2017 – Meet the Artists
UKYA (UK Young Artists) and Abingdon Studios_________________________________________________________________________
Blackpool Weekender 2017 – Meet the Artists
Abingdon Studios, February 24th-26th, Blackpool (UK)
(residency)
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| Blackpool Weekender |
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| Blackpool Weekender, Artists at work |
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| Andrew Gannon, Blackpool weekender poster |
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| Blackpool Weekender, Artists at work |
UKYA e Abingdon Studios sono lieti di accogliervi (artisti e curatori) in occasione di Weekender Residency. La residenza permetterà ad artisti provenienti da tutte le forme d’arte di incontrarsi, riflettere e rispondere all’idea di “cultura popolare”. Cos'è che allo stesso tempo è remoto ma ancora presente, conosciuto ma dimenticato? È una parodia di sé stessi, dello sfaccettato e del fantastico e chissà dell’egualmente piatto e macabro. È un luogo di auto-avanzamento, di riflessione e di ritardo che ha a che fare con la testa di chi soggettivamente entra nella gioia che sta al Nord della costa.
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Both UKYA and Abingdon Studios are pleased to welcome you all to the Weekender Residency; allowing artists across all art -forms to come together to reflect and respond to the idea of “popular culture”. What is it to be isolated yet immersed, popular but forgotten? It is a parody of itself, multi-layered and fantastical but perhaps equally flat and macabre. It is a place for self progression, reflection or procrastination dependent on the mind which subjectively enters into the northern pleasure on the coast.
INFO
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Public Sphere: Process and Practices. Un Incontro con Claudio Zecchi.
A cura di Giorgia Noto.
Studio Co-Co, February 4th, Rome (Italy)
(book launch)
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| Public Sphere: Process and Practices, book detail, photo curtesy Studio CO-CO, Rome |
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| Public Sphere: Process and Practices, launch event, photo curtesy Studio CO-CO, Rome |
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| Public Sphere: Process and Practices, the book |
Lo studio di progettazione grafica Co-Co è lieto di ospitare nel suo spazio in zona Pigneto, a Roma, il primo di una serie di appuntamenti che durante il corso di quest'anno si svolgeranno in diverse parti dell'Europa per presentare al pubblico il libro “Public Sphere: process and practices” del curatore Claudio Zecchi.
Il volume, realizzato con il supporto istituzionale dalla BJCEM (Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo), è un concept book realizzato dall’artista e graphic designer Roberto Memoli che ha seguito l'ultima parte della residenza di Claudio Zecchi a Nottingham (UK) e curato tutta la comunicazione visiva del progetto legato alla città. Qui presso lo spazio espositivo del New Art Exchange, si è svolto un gioco performativo ideato dal curatore italiano che ha messo in relazione figure tra loro diverse come il pubblico generico e quello degli addetti ai lavori ponendoli in una condizione di dialogo e ascolto reciproco.
L'incontro di sabato 4 febbraio è moderato dalla curatrice Giorgia Noto ed intende non solo presentare il libro nelle sue diverse parti, ma anche affrontare attraverso una chiacchierata informale tra i due e con il supporto di materiali audio-video alcune delle tematiche che in questi tre anni hanno permeato il lavoro di Claudio Zecchi portandolo ad un serrato confronto con artisti, istituzioni e pubblico.
Quello di Nottingham, infatti, rappresenta il terzo capitolo di un ampio lavoro che è cominciato nel 2014 a Milano presso la Fabbrica del Vapore proseguendo a New York presso Residency Unlimited e per il quale sono previste ancora ulteriori fasi di confronto e approfondimento.
laterale.rg@gmail.com
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The launch of the book “Public Sphere: process and practices” at studio Co-Co in Rome is the first appointment of a series that will happen over the entire year across Europe.
The volume, Institutionally supported by the BJCEM (Biennale des Jeunes Créateurs d'Europe et de la Méditerranée), is a concept book made by the visual artist and graphic designer Roberto Memoli who followed the last part of Claudio Zecchi’s residency in Nottingham (UK). Memoli has also followed the visual communication of the project. Although the process was the main part of the project, the outcome, a sort of collective game which took place at the New Art Exchange – the Institution that also supported the project in England – aimed to bridge different sorts of public (professionals in the field of art and non-professionals) in order to think a different way to dialogue.
Starting from the book, the talk, moderated by curator Giorgia Noto, will aim to unearth different aspects and topics touched by the project across all these years. Photos and video documentation will be projected.
The project made in Nottingham was the third chapter of an ongoing project that started in 2014 in Milan at Fabbrica del Vapore and continued in New York at Residency Unlimited. New chapters will soon be announced.
laterale.rg@gmail.com
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Nomadismo culturale - The Others Art Fair
TheOthers Art Fair, November 4th, Turin (Italy)
(roundtable)
Tra un non più e un non ancora, The Others si fa progetto, strategia, racconto e rappresentazione, punto di contatto tra discipline e vocazioni, ricerca, impresa e mercato: luogo che risuona nello scambio termico tra
esperienze, significati e progetti.
E così rende manifesto l’infinito contemporaneo trattenuto nei luoghi e nelle pietre, nei segni e nei linguaggi dello spazio pubblico itinerante e temporaneo, nelle infrastrutture cognitive e di relazione per chi sa essere simultaneo e istantaneo, interstiziale e specialistico, straniero e residente.
Con una pratica teorica che contiene il gesto, The Others interpreta la sua idea di nomadismo culturale, quello del vagabondaggio di pratiche e ruoli, quello del crossing fra discipline, quello della contaminazione di genere e stili; quello che evolve in nuovi mestieri e professionalità; quello delle infinite fisionomie degli spazi indipendenti; quello che ripensa e rifà gli oggetti con il design, i fab lab, l’artigianato digitale; quello che rinomina e rigenera gli spazi con l’arte e l’architettura; rilegge il mondo con le mappe e le geografie mobili dell'altrove tra centro e margine.
Protagonisti di queste rigenerazioni a diversa scala sono artisti, curatori, architetti, creativi, digital cultural commentator, custodi di un no profit che si fa laboratorio; protagonisti sono i paesaggi e gli spazi che si riattivano, sono le parole che dilatano significati e interlocuzioni. I tutti, i tanti, i diversi attorno alla forma perfetta, il roundtable: aperta perché circolare e infinita, chiusa perché compiuta e stratificata.
INFO
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Performative Practices in a Fragile Environment + Ogni Opera di Confessione
École du Magasin, Thursday, July 8th and Friday 9th, Grenoble (France)
(lecture/talk) |
| École du Magasin |
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| Public Sphere: Process and Practices_The game, Nottingham, New Art Exchange, April 2016 Photo, Courtesy New Art Exchange |
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| Ogni Opera di Confessione, Film, 2015, Still da video, Photo, Courtesy the Directors |
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| Lecture at l'École du Magasin, Public Sphere: Process and Practices |
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| Talk at l'École du Magasin with Alberto Gemmi and Mirco Marmiroli (Ogni Opera di Confessione) |
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| L'École du Magasin with Alberto Gemmi, Mirco Marmiroli, Armance Rougiron, Chen Ben Chetrit, Eleonora Castagna and me |
L’arte e la sfera pubblica, il suo rapporto con il territorio e le comunità locali. Come, specificatamente, tali soggetti influenzano le pratiche artistiche, curatoriali, istituzionali (e altre)? Come, a loro volta le pratiche, si mettono in relazione con il territorio?
Practices as an Intersection in a Fragile Environment, tenta di raccontarlo in un percorso a lungo termine in cui ogni territorio aggiunge un capitolo diverso alla narrazione. Ogni capitolo tenta di dissotterrare storie diverse raccontandole in modo diverso.
Un processo e una pratica che tentano di mettere in luce questioni cruciali. Cosa significa curare progetti discorsivi? Quali le potenzialità di pratiche curatoriali effimere e disfunzionali? È necessario un outcome?
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The Art and the Public Sphere, its relation with the territory and the local communities. How, specifically, these affect the artistic, curatorial and institutional (and more) practices? How, vice-versa, the practices engage with the territory?
This is the topic at the core of Practices as an Intersection in a Fragile Environment. A long-term project where each territory surveyed added a different chapter into the whole narration. Each chapter unearths indeed different stories trying to narrate them in a different way.
A process and a practice that try to explore crucial issues. What means curate discursive projects? Which are the potentialities of the ephemeral (dysfunctional) in the curatorial practices? Is the outcome necessary?
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Ogni Opera di Confessione è un film di ricerca con il fine di esplorare l’effettiva relazione tra persone, forme e suoni. Un tentativo ibrido di conciliare il cinema di osservazione e il cinema performativo concentrandosi sui movimenti dei personaggi ed esaltandone la quotidianità.
Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli sono nati a Reggio Emilia nel 1984. Il loro lavoro tenta di sviluppare un complesso approccio sul tema della relazione tra l’uomo e lo spazio che lo circonda.
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Ogni Opera di Confessione (All Confession Oeuvre) is a research film with the goal of exploring the actual relationships between people, forms and sounds of the environment. A hybrid attempt to bring observational cinema and performance cinema together, focusing on movements of characters by exalting their everyday life.
Alberto Gemmi and Mirco Mamiroli were both born in 1984 in Reggio Emilia. They have been working since the 2000s on developing the approach to the complex theme of the relationship between the man and the space that is surrounding him.
INFO
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month2month
New York (U.S.A.), May 2016
(conversation)
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| Natacha Clitandre, Giulia Gaudenzi, Brett Swenson and Me |
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| João Enxuto and Erica Love |
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| Natacha Clitandre and Frank J. Miles (Comunitas) |
Produced by More Art and organized by Jennifer Dalton and William Powhida, MONTH2MONTH is a public programming in private apartments in New York City.
MONTH2MONTH explores New York’s labyrinthine housing policies, that range from the inclusion of “affordable” housing units within new luxury developments and the rezoning plans that quickly transform neighborhoods to the quasi-legality of the “sharing economy” and the rise of “illegal hotels.” This exploration will at times take the form of information sharing, but also use unorthodox methods to push discussions into unfamiliar places.
All this is to say that the relationship between art and real estate can become a contentious one. And fodder for creative work. CityLabreports CityLabreports that New York artists William Powhida and Jennifer Dalton are planning a month-long, interactive project called “Month2Month” that delves into this complicated overlap. […]» (Read more at http://www.brickunderground.com/live/art-exhibit-gentrification-real-estate)
Incontro sull'Arte Pubblica. Riflessioni su pratiche, fini e mezzi.
Università di Pisa. Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Pisa (Italy), October 2015
(lecture)
Il tema dell'arte pubblica si diffonde in Italia a partire dagli anni Sessanta, raggiungendo oggi un pubblico più consapevole e un grado di legittimazione che vede l'intervento artistico integrato – come voce autonoma e convalidante – alle attività culturali, alle politiche socio-economiche e alle pianificazioni urbanistiche sviluppate da istituzioni pubbliche e private.
Progetti di rigenerazione urbana, analisi di contesto, programmi di valorizzazione, campagne politiche, mettono in dialogo diversi interlocutori – architetti, urbanisti, progettisti, sociologi, politici e amministratori, accanto ad artisti visivi e performativi – in una dimensione che tende a spostare l’angolo di osservazione verso traiettorie inconsuete.
In tale ibridazione progettuale l'arte, soprattutto nel contesto pubblico, si trova talvolta a dover rispondere alle finalità attese dalle istituzioni, che possono collidere con gli intenti originari degli artisti.
Qual è il rapporto tra arte e “istituzione”? Come si consuma tale necessaria ma talvolta scomoda relazione? Esiste una reale e proficua influenza reciproca? Cosa significa intessere con il territorio in cui si agisce un rapporto fecondo, in grado il pubblico?
Questo incontro sull’arte pubblica si propone di avviare una riflessione sulla complessità delle relazioni che i progetti di arte pubblica implicano, nel rapporto tra artista e territorio, arte e spazio pubblico, operatori e pubblica amministrazione, produzione autoriale e collettiva, nell'ottica di offrire agli studenti un'occasione per conoscere pratiche reali di lavoro artistico e curatoriale.
L’incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Cortesini, ricercatore di Storia dell’arte contemporanea, Elisa Del Prete, fondatrice e direttrice del programma di residenze per artisti e curatori Nosadella.due e Claudio Zecchi, curatore e critico.
Interverranno:
Lorenzo Carletti (storico dell’arte) Alessandra Ioalè (curatrice) Ilaria Mariotti (storica dell’arte e curatrice) Angel Moya Garcia (co-direttore per le arti visive della Tenuta dello Scompiglio) Phillippa Peckham (artista) Radical Intention (collettivo artistico) Andrea Santarlasci (artista) Silvia Vendramel (artista) Tatiana Villani (artista)
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Il MAAM incontra i Lenape
Museo dell'Altro e dell'Altrove della città di Metropoliz, Rome (Italy), October 2015
(talk)
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| Il MAAM incontra i Lenape, MAAM (Museo dell'Altro e dell'Altrove della Città di Metropoliz), Roma, foto courtesy Paolo Landriscina |
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| Il MAAM incontra i Lenape, MAAM (Museo dell'Altro e dell'Altrove della Città di Metropoliz), Roma, foto courtesy Paolo Landriscina |
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| Il MAAM incontra i Lenape, MAAM (Museo dell'Altro e dell'Altrove della Città di Metropoliz), Roma, foto courtesy Paolo Landriscina |
It’s important to keep in mind that New York City was, and in fact still is, indigenous land.
La visita a Roma di uno dei rappresentanti e discendenti dei nativi americani Lenape, i primi antichi abitanti di Manhattan (nome indiano che origina da Mannahatta “l’isola dalle molte colline”), diventa l’occasione di un incontro per conoscere questa antica popolazione, che già 7000 anni fa viveva a New York.
Jack Criyng Raven Anderson è un Nativo americano, attivista ed artista che da circa un anno, con altri rappresentati della comunità Ramapough Lenape, lavora con Angelo Bellobono ad un progetto nato per far conoscere i vari aspetti, anche problematici, della vita quotidiana di questa popolazione.
Il progetto, avviato nell’autunno 2014, si propone, attraverso mostre, incontri e workshop, come piattaforma di rappresentanza della comunità Ramapough Lenape che, lontana dal nostro antropocentrismo, ha vissuto per millenni in mutua coesistenza con il territorio lasciando su di esso pochissime tracce.
“Il fatto di non aver disseminato monumenti simboli di potenza, come dice lo stesso Chief Dwaine Perry, non significa che non abbiamo una storia, che non siamo esistiti e non esistiamo. Abbiamo vissuto integrati e accolti in un rapporto di reciproco scambio con la natura lasciando su di essa segni impercettibili”.
Riportare in superficie, tali tracce, effimere, ma concettualmente monumentali, è il compito che il progetto si propone di realizzare.
Questo lavoro rappresenta un tassello ulteriore della ricerca di Angelo Bellobono, che fonde antropologia e geologia, al fine di lasciar emergere le stratificazioni che disegnano il paesaggio, delineando i rapporti tra uomini e territori, tra i confini e la loro continuità.
Jack Criyng Raven Anderson è un Nativo americano, attivista ed artista che da circa un anno, con altri rappresentati della comunità Ramapough Lenape, lavora con Angelo Bellobono ad un progetto nato per far conoscere i vari aspetti, anche problematici, della vita quotidiana di questa popolazione.
Il progetto, avviato nell’autunno 2014, si propone, attraverso mostre, incontri e workshop, come piattaforma di rappresentanza della comunità Ramapough Lenape che, lontana dal nostro antropocentrismo, ha vissuto per millenni in mutua coesistenza con il territorio lasciando su di esso pochissime tracce.
“Il fatto di non aver disseminato monumenti simboli di potenza, come dice lo stesso Chief Dwaine Perry, non significa che non abbiamo una storia, che non siamo esistiti e non esistiamo. Abbiamo vissuto integrati e accolti in un rapporto di reciproco scambio con la natura lasciando su di essa segni impercettibili”.
Riportare in superficie, tali tracce, effimere, ma concettualmente monumentali, è il compito che il progetto si propone di realizzare.
Questo lavoro rappresenta un tassello ulteriore della ricerca di Angelo Bellobono, che fonde antropologia e geologia, al fine di lasciar emergere le stratificazioni che disegnano il paesaggio, delineando i rapporti tra uomini e territori, tra i confini e la loro continuità.
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It’s important to keep in mind that New York City was, and in fact still is indigenous land.
The MAAM Museum in Rome hosts "Before me and after my time 2" a project by the Italian visual artist Angelo Bellobono with the aim to focus on the Native Americans of the Lenape's community and on the history of Manhattan.
The visit of one of the representatives and descendants of the Lenape Native Americans, the first ancient inhabitants of Manhattan (Indian name that originates from Mannahatta "island of many hills"), becomes the occasion to learn more about the ancient Native American culture and know more about its population that has been living in New York since 7,000 years.
Jack Criyng Raven Anderson is a Native American activist and artist from the Ramapough Lenape community who, for about one year, is working together with Angelo Bellobono in a project that aims at creating awareness on different aspects, also the most problematic, concerning the everyday life of this population.
INFO
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The Louisville Table
IDEAS - activating a creative workforce. Louisville, Kentucky (USA), June 2015
(talk)
(talk)
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| The Louisville Table |
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| The Louisville Table, Talk |
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| Jambalaya's ingredient (to prepare after the talk) |
Versioni nomadi di natura DIY sono state sviluppate per coinvolgere le comunità rurali del Kentucky in una conversazione aperta su arte, connettività, alimentazione sana e impegno sociale.
La discussione, che ha visto coinvolti curatori internazionali, ruoterà intorno all'arte, al design, all'impegno sociale e al rapporto col territorio.
A partire dal progetto sviluppato a New York - Practices as an Intersection in a fragile Environment - il mio intervento ha avuto lo scopo di indagare, da una prospettiva Euro-Mediterranea, come i territori e le comunità locali influenzino le pratiche artistiche, curatoriali e istituzionali.
Partendo da alcuni casi studio specifici è stato tracciato un percorso inteso ad indagare quello spazio fragile e precario proprio del rapporto tra arte e spazio pubblico.
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The Louisville Table is a social object and appliance solidifies the art object with a communitarian energy by making it a vehicle of social change on a larger scale.
DIY nomadic versions are being developed to engage rural Kentucky communities in conversation about Art and connectivity, healthy eating and social engagement.
The curator's roundtable discussion revolved around art, design, social engagement and the territory.
Starting from the project developed here in NYC - Practices as an Intersection in a fragile Environment - my intervention aimed at investigating, from a Euro-Mediterranean perspective, how the artistic, curatorial and institutional practices are engaged with the territories and local communities
Starting from some specific study cases, my intervention intentionally zoomed the fragile and precarious space such as that of the relationship between the arts and the public space.
